Il Polo strategico nazionale è la colonna portante del cloud al quale si sta lavorando – grazie ai 900 milioni stanziati a questo scopo dal PNRR – e che dovrà custodire le informazioni della Pubblica Amministrazione e i dati di milioni di cittadini, così come la diffusione della banda larga all’interno del Piano Italia a 1 Giga nelle aree grigie del Paese. Per questo motivo riveste un ruolo centrale nella partita che si sta giocando su TIM, e della sua probabile acquisizione da parte di Kkr, nel caso in cui diventasse l’attore principale del cloud nazionale.
Possedere TIM significa possedere l’infrastruttura più capillare, sia in termini di rete sia mobile, e più importante del Paese. E le decisioni che si dovranno prendere, che saranno strategiche per il futuro dell’azienda, non potranno prescindere da due paletti fondamentali per il MoVimento: la tutela del lavoro ma soprattutto la sicurezza nazionale. Basti pensare che quasi 300 diverse amministrazioni dovranno fare il trasloco sul cloud nazionale ed entro il 2025 dovrà essere completata l’intera migrazione dei dati. E TIM potrebbe avere un ruolo strategico nella nuova infrastruttura, tanto più se dovesse essere acquisita da Kkr.
La posizione del MoVimento è chiara: non si potrà prescindere da un ruolo pubblico nella delicata partita di TIM. Una partita che dovrà essere giocata in tutta chiarezza e per cui il Governo dovrà calare anche la carta del Golden Power se necessario. In ballo ci sono gli interessi pubblici strategici e il lavoro di migliaia di dipendenti.