Nel Lazio i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Adriano Zuccalà e Valerio Novelli, hanno presentato una proposta di legge per l’inserimento delle Terapie Integrate nel Trattamento Oncologico. Lo scopo è quello di integrare terapie convenzionali e complementari nei percorsi di cura oncologici. Questi approcci, validati scientificamente, non solo contribuiscono a ridurre gli effetti collaterali dei trattamenti, ma migliorano il benessere psico-fisico dei pazienti e riducono il rischio di recidiva.
Un nuovo approccio integrato per la cura dei tumori
La proposta di legge sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla cura dei pazienti oncologici, basato sul modello Bio-Psico-Sociale, che mette al centro il benessere globale della persona. Le terapie integrate oncologiche sono un approccio multidisciplinare che combina i trattamenti convenzionali del cancro con pratiche complementari, come nutrizione personalizzata, attività fisica adattata, agopuntura, fitoterapia e mindfulness. Queste terapie mirano a migliorare il benessere fisico e psicologico dei pazienti, riducendo gli effetti collaterali e migliorando la qualità della vita durante tutto il percorso di cura.
Tra i benefici principali, si osserva una riduzione degli effetti collaterali, come la nausea e il dolore cronico, un miglioramento della qualità della vita e una diminuzione del rischio di recidiva grazie a una nutrizione adeguata e a programmi di esercizio fisico adattato. Questi approcci, inoltre, promuovono l’empowerment del paziente, aiutandolo a sentirsi più proattivo e coinvolto nella propria cura.
In particolare, la Society of Integrative Oncology (SIO), uno degli organismi internazionali più autorevoli nel campo, ha sviluppato linee guida che sono state riconosciute dall’American Society for Clinical Oncology (ASCO). Queste raccomandazioni, già introdotte in importanti poli oncologici negli Stati Uniti, si stanno espandendo anche in Italia, come dimostra l’adozione da parte del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. La proposta di legge prevede l’implementazione di queste terapie integrate in tutta la Regione Lazio.
La rete di coordinamento regionale
Il piano prevede l’istituzione di un Centro di Coordinamento regionale e, in ogni ASL, almeno una struttura specifica, che avrà il compito di ottimizzare le risorse, monitorare le attività e garantire un accesso equo e omogeneo a queste cure su tutto il territorio. L’obiettivo è offrire a tutti i pazienti, anche quelli nelle aree più periferiche, la possibilità di accedere a trattamenti integrati vicino al proprio domicilio, migliorando sia gli esiti clinici che la qualità della vita.
Tumori in aumento, mortalità in calo: la sfida della qualità della vita
L’iniziativa si basa su una necessità crescente, dettata dall’aumento delle diagnosi di tumore maligno in Italia, dove nel 2023 sono stati rilevati 395.000 nuovi casi. Nonostante i progressi nella riduzione della mortalità oncologica grazie alla prevenzione e ai trattamenti sempre più efficaci, la qualità della vita dei pazienti rimane spesso compromessa da gravi effetti collaterali.
Secondo i dati, pur prevedendo un aumento delle diagnosi nei prossimi due decenni, la mortalità oncologica è in calo. Dal 2007 al 2019, i decessi per cause oncologiche sono risultati inferiori rispetto ai tassi medi del 2003-2006. Questo miglioramento è attribuibile ai progressi della ricerca scientifica, sia nella diagnosi precoce sia nell’introduzione di trattamenti più efficaci e personalizzati. Tuttavia, molti pazienti continuano a soffrire di effetti collaterali debilitanti, come fatica cronica, dolore persistente, disturbi cognitivi e insonnia, che influenzano profondamente la loro qualità di vita.
Un futuro per l’oncologia integrata nel Lazio
Questa proposta di legge rappresenta un passo fondamentale verso un’assistenza sanitaria più equa e integrata nella Regione Lazio. Attraverso l’implementazione delle terapie integrate oncologiche, si mira a migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti oncologici, ponendo il Lazio all’avanguardia nella cura del cancro.