C’è un motivo per cui ancora siamo bersaglio del cosiddetto ‘telemarketing aggressivo’, ossia il continuo ricevere in qualunque momento della giornata sui nostri telefoni, sia mobili che quelli di casa, chiamate indesiderate da parte di società di telefonia e di operatori terzi che vogliono vendere qualcosa, proporre offerte commerciali, per esempio per farci cambiare fornitore di energia.
Eppure diversi anni fa era stata approvata una legge che istituiva il Registro delle opposizioni, l’elenco in cui venivano inseriti i nomi di tutti coloro che si oppongono all’utilizzo dei propri dati personali e del proprio numero per vendite o promozioni commerciali.
Il ‘nodo’ è stato illustrato dal Ministero dello Sviluppo economico, che ha risposto a un’interpellanza urgente delle nostre deputate Mirella Liuzzi ed Elisabetta Barbuto. Il regolamento attuativo ancora non è stato varato perché l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e il Garante per la protezione dei dati personali non sono d’accordo sulla valutazione per differenziare le tutele dalle chiamate da soggetti in carne e ossa da quelle automatizzate (ossia effettuate con messaggio registrato).
Non è più possibile aspettare: i cittadini vanno difesi dal telemarketing aggressivo, un impegno su cui il MoVimento 5 Stelle insiste da tempo. E’ necessario avere subito a disposizione strumenti per tutelare la privacy dei cittadini. Con una modifica alla legge del 2018 si può e si deve sbloccare la situazione di stallo in cui ci troviamo. Per questo il M5S è pronto a presentare un emendamento da inserire nel primo provvedimento utile, così da rendere finalmente e pienamente operante le norme in difesa dei consumatori.