Nella seconda legge di Bilancio del Governo di “Lady Tax” Giorgia Meloni non c’è una sola misura per il rilancio delle imprese, mancano stimoli per la crescita e visione. L’unica cosa certa sono gli oltre 2 miliardi di euro di nuove tasse, accompagnate da tagli alla sanità e alle pensioni di ceto medio e 700mila dipendenti pubblici come medici, infermieri e insegnanti.
Insomma, una Manovra misera che condanna il Paese a tornare agli anni degli “zero-virgola” di Pil e che anche il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha bocciato.
Di fronte alla prospettiva di un’Italia condannata alla mortificazione economica, il Movimento 5 Stelle non resterà certo a guardare: il nostro impegno durante il passaggio parlamentare sarà quello di contrastare gli effetti nefasti che questa legge di Bilancio avrà sul futuro di giovani, donne, lavoratori e pensionati.
Per tale motivo, in questi giorni presso la nostra sede con il Presidente Conte stiamo incontrando i rappresentanti dei lavoratori e delle imprese, raccogliendo le loro forti preoccupazioni. Con le parti sociali sta emergendo un’unità di vedute: in particolare, condividiamo il fatto che ci sia una perdita di potere salariale amplificata dall’aumento dell’inflazione che non può essere compensata con interventi estemporanei. Al contrario, servono misure strutturali come il salario minimo su cui, però, il Governo continua a nascondersi dietro al Cnel di Brunetta e ad assurde falsità.
I nostri emendamenti andranno nella direzione di dare a questa Manovra tutt’altro volto, affinché il Paese torni a crescere come negli anni in cui c’era il M5S al Governo. Ce la metteremo tutta!