di Roberto Gravina, Consigliere regionale in Molise e coordinatore del comitato Enti locali
Le scelte dei cittadini vanno rispettate sempre altrimenti poi non ci si può stupire dell’astensionismo e del disinnamoramento nei confronti della politica e della cosa pubblica.
Per questo il Movimento 5 stelle, su impulso del Comitato Enti Locali, depositerà in tutte le regioni attraverso i propri consiglieri una legge ispirata a norme già introdotte nel regolamento del Senato della Repubblica nel 2017 e poi rinforzate con successive modifiche approvate nel 2022.
La legge stop cambi casacca stabilisce che i consiglieri regionali che lasciano il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento della loro elezione devono decadere dagli eventuali incarichi a cui sono stati eletti in Ufficio di presidenza dell’assemblea consiliare o all’interno delle commissioni consiliari permanenti.
Tali modifiche, che vanno applicate allo statuto regionale, rappresentano di fatto una forma di sanzione nei confronti di quei consiglieri che decidono di cambiare gruppo consiliare nel corso della legislatura. Il principio è semplice: chi tradisce la fiducia degli elettori che lo hanno sostenuto per perseguire solo i propri interessi personali deve essere penalizzato il più possibile, e questa legge avrà la funzione di deterrente per questi comportamenti. Inoltre non comporterà spese per i bilanci delle regioni che la adotteranno.
Apripista in questa direzione è stata, il 9 aprile scorso, l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale delle Marche della legge statutaria contro i cambi di casacca, depositata a inizio febbraio dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Marta Ruggeri.