Risparmiamo l’acqua combattiamo gli sprechi: la mozione del MoVimento 5 stelle contro la siccità

Il 2022 è entrato nella storia della climatologia italiana ed europea come un anno tra i più estremi mai registrati in termini di caldo e deficit di precipitazioni (rilevazioni Società meteorologica italiana Nimbus web). In Italia si è rivelato il più caldo e siccitoso nella serie climatica nazionale, iniziata nel 1800 e gestita dal CNR-ISAC di Bologna, con pesanti ripercussioni su portate fluviali, agricoltura e produzione idroelettrica. Il 2023 purtroppo non sembra essere migliore.

Guardando i dati forniti, spicca la sofferenza del Nord Italia: con temperature sopra la media 9 mesi su 12 nel 2022, e la scarsità di neve, con un deficit nevoso del 63% rispetto alla media degli ultimi 10 anni. Tutto il distretto del Po è già da mesi in stato di severità idrica media, proprio dove si trova buona parte della superficie irrigata in agricoltura: secondo ISTAT, infatti, le quattro regioni padane totalizzano il 58% della superficie irrigata nazionale, con un 20% nella sola Lombardia. In particolare, la sofferenza idrica della Pianura Padana mette a rischio le coltivazioni che quest’area ospita, soprattutto quelle che richiedono più acqua come riso e mais. Le conseguenze in agricoltura e su quanto potremo in futuro portare sulle nostre tavole non sono infatti trascurabili.

Fra gli impatti che la siccità e le anomalie termiche hanno causato è da ricordare anche la forte riduzione di energia idroelettrica prodotta (circa -40%). Secondo i dati della piattaforma ENTSO-E, il calo è iniziato già da metà 2021, ma l’eccezionalità del 2022 rispetto ai 6 anni precedenti è lampante e anche i valori della prima settimana del 2023 risultano fortemente inferiori.

Cosa sta facendo il Governo per affrontare la siccità? Nulla.

Lo stato di emergenza è stato diramato il 22 luglio dello scorso anno, tuttavia il governo Meloni, da quando si è insediato, non ha fatto ancora nulla. Addirittura, nella giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), a chi nell’Aula di Montecitorio le ha posto il tema dell’emergenza siccità, ha ironizzato sulla questione rispondendo di non essere Mosè e di non avere il biblico potere di spostare le acque dai letti dei fiumi. Il problema è molto serio. Gli italiani non hanno certo bisogno di Mosè, ma di un Presidente del Consiglio che sappia affrontare lo stato di emergenza come si deve, quello sì! La tutela della risorsa acqua riguarda tutti e va attuata ora.

Il Movimento 5 stelle ha proposte concrete. Abbiamo depositato una mozione alla Camera e al Senato, che è stata messa a disposizione dei nostri portavoce sui territori. Essa contiene una serie di azioni che i Comuni e le Regioni possono mettere in campo subito per fronteggiare le attuali criticità senza limitarsi alla sola gestione delle emergenze. Le proposte sono semplici ed efficaci:

1) DISCIPLINARE GLI OSSERVATORI PERMANENTI SUGLI UTILIZZI IDRICI NEI DISTRETTI IDROGRAFICI PRESSO LE AUTORITÀ DI BACINO DISTRETTUALI: ad oggi sono affidati a protocolli d’intesa e pertanto costituiti solo come strutture operative volontarie e di tipo sussidiario, a supporto della gestione delle risorse idriche nel distretto idrografico.

2) ACCRESCERE LA RESILIENZA DEI SISTEMI DI APPROVVIGIONAMENTO, TRATTAMENTO, STOCCAGGIO E TRASPORTO DELLA RISORSA IDRICA: interventi sulle infrastrutture, attuazione di programmi di recupero delle perdite idriche, aggiornamento e attuazione del Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza nel settore idrico (Pnissi).

3) PREVEDERE LA CREAZIONE DI UN CATASTO A SCALA DISTRETTUALE, INTEROPERABILE CON I CATASTI REGIONALI, DELLE CONCESSIONI DELLE UTILIZZAZIONI DELLE ACQUE PUBBLICHE, contenente: punti di prelievo e punti di restituzione, valori di portata concessi, periodo di prelievo, tipologia di uso, scadenza dei titoli, acquisizione, anche in tempo reale, delle misurazioni dei prelievi e delle restituzioni, affinché sia consentito di conoscere la ripartizione idrica tra i diversi usi e di assumere le decisioni per la gestione dell’eventuale emergenza da parte degli organi della Protezione civile e delle altre autorità competenti coinvolte.

4) RENDERE PUBBLICI I DATI RELATIVI ALLA CONCENTRAZIONE DEI NITRATI E DI ALTRI ELEMENTI/INQUINANTI NELLE ACQUE POTABILI EROGATE: avere simili informazioni significherebbe tenere costantemente monitorata la qualità delle acque e consentire un’adeguata informazione dei cittadini.

5) AMPLIARE LA CAPACITÀ DI DEPURAZIONE E FAVORIRE LA TRANSIZIONE VERSO UN MODELLO DI GESTIONE DELLE ACQUE REFLUE BASATO SUI PRINCIPI DELL’ECONOMIA CIRCOLARE: nel settore agricolo il riutilizzo delle acque reflue depurate ha un potenziale rilevante, quantificabile in 9 miliardi di metri cubi all’anno, sfruttato solo per il 5%, ossia 475 milioni di metri cubi; occorre inoltre promuovere tecnologie innovative che consentano di conservare la risorsa idrica mediante lo stoccaggio delle acque piovane in cisterne e/o nel sottosuolo, rendendole meno soggette a fenomeni evaporativi resi più intensi dall’aumento delle temperature.

6) POTENZIARE IL PIANO AGRICOLTURA 4.0: in un contesto in cui i cambiamenti climatici destano particolare preoccupazione, il bene primario acqua assume centralità. Per tale ragione è fondamentale spingere ulteriormente gli investimenti del settore agricolo e rafforzare politiche di razionalizzazione della risorsa idrica, avvalendosi delle più moderne tecnologie per ottimizzare i processi di coltivazione e ridurre al minimo i fattori di degrado ambientale.

7) RIDURRE PRELIEVI E CAPTAZIONI DA PARTE DEI CONCESSIONARI DELLE ACQUE MINERALI : un’azione necessaria soprattutto nelle aree in cui la crisi idrica si presenti critica.

8) PROMUOVERE CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE: condividere in modo solidaristico e secondo principi di proporzionalità la necessità di riduzione dei prelievi da aste fluviali e bacini da parte di tutti i soggetti derivatori.

Vuoi sostenere anche tu la nostra mozione e presentarla nel tuo Consiglio Regionale o Comunale?

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