Microplastiche ovunque
“Le microplastiche finiscono nell’ambiente in tutte le fasi del ciclo di vita della plastica: produzione, utilizzo e smaltimento. Assumono varie forme e dimensioni. Si diffondono nell’aria, nell’acqua e nel suolo e si trovano persino nel biota e nei corpi umani. Inoltre, ci sono indicazioni che le microplastiche possono danneggiare la salute umana e gli ecosistemi, comprese le specie acquatiche”. Questo è quanto scrivono Cinque Paesi dell’UE e la Norvegia invitando l’Unione europea a proporre una legge ambiziosa per impedire che l’inquinamento da microplastiche devasti ulteriormente l’ambiente. La dichiarazione congiunta, datata mercoledì 26 aprile 2023, è firmata da Danimarca, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia, e accoglie con favore l’obiettivo dell’UE di ridurre del 30% la dispersione di microplastiche nell’ambiente entro il 2030.
Nel frattempo, mentre solo alcuni Stati dell’Unione Europea, non tutti, promuovono di legiferare in tale senso, è stato scoperto che le microplastiche possono annidarsi anche nello sperma umano. È ciò che è drammaticamente emerso da uno studio in preprint sulla rivista internazionale Science of the Total Environment, presentato in anteprima al Congresso della S.I.R.U. (Società Italiana della Riproduzione Umana) che si è svolto di recente a Siracusa. Ne riporta notizia la rivista Veronesi in un articolo che potete leggere qui.
Da dove arrivano le microplastiche?
Principalmente dalla scomposizione dei tessuti e delle fibre sintetiche, come quelle di cui sono fatti molti vestiti e che i sistemi di trattamento delle acque non riescono a trattenere, e dalla scomposizione di detriti plastici più grandi. Viene definita microplastica quando raggiunge una dimensione compresa tra i 300 micrometri e i 5 millimetri. Molto meno di un chicco di riso, quindi praticamente impercettibile per noi umani. Eppure c’è. E fa male.
Piccolo vademecum contro la plastica
In tutto questo, però, la buona notizia è che ci sono molte azioni che possiamo compiere per provare a migliorare la situazione e hanno a che fare con le nostre abitudini e i consumi di tutti i giorni. Di seguito un piccolo vademecum casalingo contro la plastica.
Meno è meglio
Less is more – tradotto dall’inglese come meno è più – è una frase dell’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe. L’idea è quella di puntare sull’essenziale eliminando il superfluo, quello che non serve. É un principio che vale sempre, ma se applicato al mondo dei consumi diventa una buona pratica dal forte valore educativo, oltre che ambientale. Meno vestiti, allora, meno imballaggi, meno oggetti, meno giochi ma di migliore qualità, in legno, in plastica riciclata o fatti con oggetti di uso quotidiano. E via libera allo scambio dell’usato! Non a caso il Movimento 5 stelle promuove ogni anno #GiocattoliInMovimento.
W l’acqua del sindaco!
L’Italia è il maggiore consumatore in Europa di acqua in bottiglia. Ciò significa che in discarica finiscono, ogni anno, circa 11 miliardi di bottiglie di plastica in Pet (polietilene tereftalato). Il dato da considerare (come riporta il report di Greenpeace “L’insostenibile peso delle bottiglie di plastica”) è che circa 7 miliardi di queste bottiglie non vengono riciclate e rischiano quindi di finire nell’ambiente e nei mari. Eppure, in gran parte del Paese, “l’acqua del sindaco” è disponibile, di ottima qualità, sottoposta a rigorosi controlli e sicura. Quindi cerchiamo di prendere la buona abitudine di bere acqua del rubinetto e di evitare sempre di comprare bottiglie di plastica.
Differenziamo
Non consumare plastica, o consumarne il meno possibile è fondamentale, ma smaltirla “bene” è altrettanto importante. Basti pensare che a livello mondiale solamente il 15% della plastica usata viene riciclato. Il 60% finisce in discarica o disperso nell’ambiente e il restante 25% va negli inceneritori.
Attenzione al packaging
Quando facciamo la spesa acquistiamo prodotti in confezioni riciclabili come quelle in carta, cartone e vetro. Il top? Comprare “sfuso”: vale per frutta, verdura e alimenti in genere: meglio una fettina al banco della carne che quella preconfezionata. Stessa cosa vale anche per i prodotti per la casa e l’igiene personale. Ad esempio meglio una saponetta confezionata con la carta piuttosto che la bottiglia di sapone. Meglio lo shampoo solido di quello liquido. Meglio i prodotti alla spina che possono essere ricaricati.
L’igiene personale e la cosmesi
E’ importante sapere che l´industria cosmetica e dei prodotti per la cura della persona usano ingredienti a base plastica per conferire a prodotti quali gel doccia, creme solari, trucchi e dentifrici le proprietá desiderate (stabilizzazione, creazione di una membrana, regolazione della viscositá). Le particelle usate nei prodotti igienici sono di fatto microplastiche: non sono degradabili, non sono solubili in acqua e sono impossibili da riciclare a causa della loro dimensione ridotta ed al loro rilascio diretto nelle acque di scarico. Cerca di scegliere prodotti per la tua igiene personale e la tua cosmesi composti di materie prime naturali: oltre a fare bene al te stesso farai del bene all’ambiente.
Stop all’usa e getta
Sapete che un bambino consuma in media, in tre anni di vita, 4.500 pannolini usa e getta che finiscono tutti in discarica o negli inceneritori? Non ne vale decisamente la pena! Meglio i pannolini lavabili: ci vuole un po’ di pazienza in più, ma l’impatto ambientale, oltre che economico, è decisamente minore. Ovviamente stessa cosa vale per gli assorbenti femminili, per i quali sul mercato ci sono ormai valide alternative, dagli slip mestruali agli assorbenti compostabili e altre.
Quindi ricorda…
Non possiamo fare tutto il bene di cui il pianeta ha bisogno, ma il pianeta ha bisogno di tutto il bene che possiamo fare!
Se vuoi dare il tuo piccolo grande contributo alla battaglia contro l’invasione della plastica puoi unirti alla campagna #IoSonoPlasticFree!
Il MoVimento 5 Stelle ha in programma di eventi in tutta Italia. Uniamo le forze e aggiungiamo nuovi appuntamenti al calendario!
Puoi organizzare la pulizia di una spiaggia o di un parco, o comunque di un luogo pubblico che ritieni debba essere riqualificato e pulito dalla plastica.
Oppure puoi organizzare un banchetto per sensibilizzare e coinvogere le persone nella lotta alla plastica.
A questo link https://drive.google.com/drive/u/2/folders/1K4QKkBF0iGxeFb2w0ZBTuCiVGKOMjUAj
troverai:
▶️ 2 kit personalizzabili per promuovere le iniziative di pulizia sul territorio (uno per le spiagge e uno per i parchi)
▶️ il volantino/vademecum per ridurre l’uso della plastica
Insomma libera la fantasia e organizza un evento plastic free!
Importante ricorda di fotografare o filmare l’evento e pubblicare tutto sui social utilizzando #IoSonoPlasticFree