Riguardo alla terribile tragedia che il 5 aprile scorso ha colpito la comunità trentina abbiamo visto scoppiare un dibattito tutto incentrato sul cercare di stabilire se la responsabilità fosse da attribuire al ragazzo o all’orsa e se quest’ultima dovesse essere abbattuta oppure no.
Un dibattito fuorviante che ha di fatto del tutto cancellato quello che dovrebbe essere il vero focus della vicenda: le responsabilità politiche del presidente Fugatti.
Si perché, non è compito dei cittadini o degli orsi gestire questi processi, ma dei politici che hanno il dovere di agire nell’interesse della cosa pubblica e non stare a guardare senza fare nulla.
In tutti i Paesi del mondo, laddove c’è una coesistenza tra animale e uomo, la politica mette in atto soluzioni che possano gestire al meglio questa coesistenza. In Trentino purtroppo, invece, ci sono delle enormi lacune nella gestione politica di Fugatti. Basti pensare ad esempio che ad oggi non si sa il numero esatto di orsi che popolano la regione.
Il fatto diventa ancora più grave quando si scopre che Fugatti rifiutò una serie di proposte che l’allora ministro Sergio Costa gli fece, finanziate dal Ministero dell’Ambiente senza nessun aggravio sulle casse della Provincia. Proposte da mettere in atto per consentire agli orsi e agli esseri umani di convivere nel rispetto delle proprie esigenze.
Il ministro propose alla Provincia di Trento di mettere in atto la radiocollarizzazione di tutti gli orsi presenti sul suo territorio con il supporto di Ispra, che è l’organo scientifico riconosciuto a livello nazionale. Inoltre ci si sarebbe avvalsi del corpo forestale provinciale, che è un insieme di esperti territoriali che oltre a conoscere le norme conosce anche l’etologia degli animali. Attraverso il monitoraggio si sarebbe potuto sapere, in tempo quasi reale, dove gravitavano gli animali e le diverse situazioni. Queste informazioni si sarebbero poi potute diramare a livello comunale, nei bar, al ristorante negli alberghi ai turisti, come si fa con il bollettino per la neve, per far conoscere sempre dove fosse il caso di andare e dove, invece, fosse meglio evitare.
Inoltre il ministro propose di finanziare anche un diverso modo di gestione dei rifiuti, per evitare la confidenza dell’animale selvatico nelle zone abitate. Tutto questo era una disponibilità data dal Ministero ad iniziare un percorso con un piano tecnico finanziato dallo Stato.
Fugatti disse no. L’unica cosa che voleva era il potere di abbattere gli orsi a suo piacimento.
Per maggiore chiarezza riepiloghiamo di seguito per punti tutto quello che Fugatti ha rifiutato:
– Monitorare la popolazione di grandi mammiferi (mai fatto finora);
– Radiocollarizzare con sistema satellitare gli orsi (non con il GPS che nelle valli trentine non funziona bene), così da conoscere costantemente dove è collocato ogni esemplare;
– Cartelli ammonitori e di informazione lungo i sentieri trentini e opuscoli nei bar, ristoranti e hotel del territorio;
-Divieto di condurre cani senza guinzaglio lungo i sentieri;
– Utilizzo di contenitori per rifiuti ermetici e anti orsi, così da evitare che gli orsi si avvicinino ai centri abitati alla ricerca di facile cibo (metodo già brillantemente utilizzato in altri grandi parchi).
– Implementare il controllo da parte della Forestale con il contribuito economico del ministero dell’Ambiente alle spese straordinarie.
Altro dettaglio importante, al fine di diluire il numero degli orsi del Trentino, venne chiesto ai governatori delle regioni limitrofe (tutti della Lega) di accogliere alcuni esemplari nei propri territori. La risposta, come si può facilmente immaginare, fu negativa da parte di tutti loro (https://www.rainews.it/amp/tgr/trento/articoli/2020/09/tnt-orsi-trentino-costa-veneto-friuli-lombardia-d8b2742d-9aa0-4855-a582-6415e740607e.html)
Questo per dire che gli uomini, e non gli animali, hanno il dovere di gestire i processi e di farlo con serietà, senza farsi guidare dall’ideologia o dal tornaconto elettorale.
Un bravo amministratore dovrebbe gestire la convivenza uomo-animale, esercitare la buona politica del territorio, mettere in atto quelle azioni necessarie a mettere in sicurezza i suoi cittadini e tutti gli abitanti della propria regione (umani e non).
Chi non fa nulla non è senza responsabilità, anzi.
O si fanno funzionare le cose, senza mandarle al collasso come ha fatto il presidente Fugatti, oppure le criticità a cui stiamo assistendo saranno destinate a ripetersi nel futuro.
#FugattiNonFuggire alle tue responsabilità e rispondi:
1 – Fugatti perché hai detto no alle proposte finanziate dal Ministero che avrebbero aiutato i cittadini trentini ad essere più sicuri?
2 – Fugatti perché non hai chiesto ai tuoi colleghi governatori leghisti di accogliere alcuni esemplari di orso, riducendo così il numero dei plantigradi presenti in Trentino?
3 – Fugatti perché se davvero eri così convinto della pericolosità di Jj4 (come hai affermato più volte) non hai fatto nulla per interdire l’accesso a quel bosco che tutti sapevano essere la casa dell’orsa?