L’inceneritore è fuorilegge: Rocca convochi un consiglio straordinario sui rifiuti

Di Adriano Zuccalà, Capogruppo Movimento 5 Stelle in Regione Lazio

La puntata di Report di domenica 15 dicembre, dedicata all’inceneritore di Roma, ha confermato le denunce che da oltre due anni portiamo avanti in tutti i livelli istituzionali e nelle piazze: la procedura per la realizzazione dell’impianto a Santa Palomba fa acqua da tutte le parti e non rispetta le indicazioni dell’Unione Europea sulla gestione del ciclo dei rifiuti.

I poteri commissariali che hanno permesso al sindaco Gualtieri di evitare una gara europea gli sono stati concessi per la gestione del Giubileo che sta per iniziare e che si concluderà quando dell’inceneritore non sarà neanche posata la prima pietra. L’area acquistata da Ama per la realizzazione dell’impianto, sulla cui compravendita farà luce la giustizia, è vicinissima alle case, è già oggetto di contaminazione delle acquee sotterranee certificata da Arpa ed è in un’area dove non possono essere più scavati pozzi visto l’elevato livello di inquinamento e l’inarrestabile crisi idrica che interessa i laghi di Albano, Bracciano e Nemi. È ora che il Presidente Rocca, che non ha mai risposto alle nostre interrogazioni e richieste, prenda in carico la questione e si adoperi per mettere in atto tutte le azioni volte a bloccare l’iter per la realizzazione dell’inceneritore.

Può farlo: può applicare la legge regionale 13 del 2019 per la tutela di aree ad alto rischio, già richiesta dal Comune di Albano per il sito della discarica di Roncigliano; e può istituire un’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino, che fornisce acqua a Pomezia e Ardea, richiesta proprio da Acea.

Entrambi questi provvedimenti impedirebbero la costruzione dell’impianto. Allo stesso tempo, tutti i rappresentanti della maggioranza che ogni volta incontriamo sui tavoli e nelle iniziative contro l’inceneritore, mantengano la parola data davanti a comitati e cittadini: intervengano affinché il Governo riperimetri i poteri commissariali di Gualtieri, per consentire che venga applicato il piano rifiuti della Regione Lazio in vigore che non prevede alcun inceneritore.

Mi aspetto, ora che il vaso di Pandora è scoperchiato, che il Presidente Rocca accolga la nostra richiesta e convochi immediatamente un consiglio regionale straordinario sul tema dei rifiuti. Abbiamo il dovere di occuparci dei nostri territori, della loro salute ambientale e del futuro dei nostri concittadini, come stanno facendo dal principio comitati e associazioni che voglio ringraziare ancora una volta. Realizzare un inceneritore che brucerà 600mila tonnellate di rifiuti l’anno per i prossimi 33 anni è una condanna su cui la politica non può più tacere.