In Italia è in corso una seria crisi abitativa, complice un governo che non sa o non vuole gestirne le cause principali: mutui alle stelle, caro affitti e un diffuso impoverimento. I dati Istat sulla povertà assoluta rappresentano la drammatica situazione della precarietà abitativa. Dati che evidenziano quanto l’affitto incida sulla vita delle famiglie italiane. Infatti una su quattro fa fatica a pagare il canone di locazione, che è la principale voce di spesa per le famiglie con un’incidenza di circa il 30%, percentuale molto più alta di quella del mutuo che è al 21%. Inoltre una famiglia su dieci si trova in condizioni di sovraccarico: vuol dire che la spesa per la casa, che sia mutuo o affitto, è sopra al 40% delle entrate mensili.
In un solo anno i nuclei in povertà assoluta sono saliti di 22.500 unità. Se nel 2022 le famiglie in povertà assoluta in affitto erano 983.400, nel 2023 i dati Istat ci dicono che sono diventate oltre un milione, superando, pertanto, il 50% delle famiglie assolutamente povere in questo paese.
Per questo siamo felici che, in commissione Lavori Pubblici e Ambiente alla Camera, prenda il via l’iter per la legge del Movimento 5 stelle, a prima firma del vicecapogruppo alla Camera Agostino Santillo, che vivrà il suo momento clou a febbraio prossimo con l’arrivo in aula già fissato in ufficio di presidenza.
Un testo che va a contrastare l’emergenza abitativa a tutto tondo, programmando un piano di edilizia residenziale pubblica e sociale, nuove agevolazioni fiscali per interventi di recupero del patrimonio edilizio residenziale pubblico e per l’efficientamento energetico degli edifici e un rifinanziamento del fondo morosità incolpevole e sostegni per l’accesso alla locazione per i meno abbienti. Ci sono troppi italiani che perdono il sonno a causa della casa, o perché non la hanno o perché la hanno ma non riescono a far fronte alle spese. E’ necessario garantire la qualità dell’abitare ad ogni cittadino e quindi la possibilità di vivere in una casa dotata sì dei servizi necessari, ma anche dei confort indispensabili ad una vita dignitosa.
Come M5s siamo convinti che la crisi abitativa sia un’emergenza da mettere tra le priorità dell’agenda parlamentare. Purtroppo invece, abbiamo un governo che si occupa di politiche abitative solo quando ci sono da imbastire sanatorie e condoni. L’ultimo, in ordine temporale, è il provvedimento “Salva-Milano”, col quale di fatto si sventrano gli assi portanti delle norme urbanistiche italiane, anche sdoganando la sostituzione edilizia di piccoli fabbricati con dei grattacieli. Sull’emergenza abitativa che attanaglia il paese, né Meloni né Salvini hanno battuto un colpo in questo biennio, nonostante le città italiane siano piene di cittadini senza casa e, viceversa, di case senza cittadini dentro. Anzi, lasciando che le banche alzassero i mutui quasi del doppio senza fare nulla e senza neppure mettere una tassa sugli extraprofitti miliardari, di fatto questo governo si è reso complice delle gravi difficoltà che gli italiani vivono.