In Lombardia tornano i vitalizi, la destra si riprende il privilegio

di Nicola Di Marco, Paola Pollini, Paola Pizzighini – M5S Lombardia

Nell’imbarazzato silenzio dell’Aula – nessun intervento da parte di nessun gruppo politico in discussione generale – e con il tempo record di circa cinquanta minuti, dopo un iter legislativo durato meno di due mesi, il Consiglio regionale della Lombardia ha reintrodotto il privilegio dei vitalizi, abolito dieci anni fa. Il centrodestra regala alla Lombardia un tuffo indietro nella storia. Una restaurazione a spese dei cittadini.
Sì, perché per il provvedimento si stima un costo di 230mila euro all’anno, che si sommano agli oltre 6 milioni che già escono dalle casse lombarde per i vitalizi dei consiglieri in carica da prima del 2011.

Inoltre, altro elemento di disparità con i cittadini, il vitalizio per i consiglieri regionali lombardi avrà una rivalutazione automatica in base agli indici Istat. Non solo, non trattandosi di una pensione quindi di un intervento di carattere previdenziale (materia di competenza esclusiva dello Stato), le cifre potrebbero essere riviste al rialzo con il semplice via libera dell’aula regionale. Non è da escludere quindi, che nei prossimi bilanci dovremmo trovarci a fare i conti con l’ormai classica “manina”.

Il Movimento Cinque Stelle Lombardia trova vergognoso il modo in cui Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia abbiano deciso di che questa legislatura non solo sarà ricordata per la propria indolenza e latitanza su temi cruciali quali: salute, trasporti, sicurezza, casa, lavoro, ma passerà alla storia come quella che ha scelto di identificare il proprio operato con la restaurazione di un privilegio abolito oltre dieci anni fa. In pratica stanno dicendo ai lombardi che in un momento di grave crisi economica e sociale la loro priorità è mettersi in tasca il più possibile, il più in fretta possibile.

Il Movimento Cinque Stelle Lombardia, dallo scorso luglio, si batte affinché il trattamento pensionistico dei Consiglieri regionali sia equiparato a quello dei cittadini italiani. Durante le sedute di bilancio abbiamo sventato due diversi tentativi di blitz. Il primo, sottoscritto da tutti i partiti, il secondo presentato dal gruppo misto. Non è bastato. La destra ha deciso di blindare il provvedimento, presentando una proposta di legge a firma dei componenti di maggioranza dell’ufficio di Presidenza e quel provvedimento è stato approvato oggi con il voto dei partiti di maggioranza: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lombardia Ideale, Noi Moderati e con l’appoggio dei consiglieri eletti con Lombardia Migliore (il fu Terzo Polo). Il Movimento Cinque Stelle resta l’unico argine contro i privilegi della politica, è per questo che fanno di tutto per cercare di tenerci fuori dalle istituzioni.

In Aula abbiamo presentato emendamenti per chiedere che il trattamento pensionistico dei Consiglieri regionali fosse equiparato a quello dei comuni cittadini, attraverso una normativa nazionale che uniformasse la materia per tutti i Consigli regionali d’Italia. Sono stati tutti respinti. Invece, mentre i lombardi continueranno ad andare in pensione dopo oltre quarant’anni di lavoro, i Consiglieri regionali che aderiranno a questa legge potranno godere del vitalizio dopo solo cinque anni di versamenti. Ancora una volta il centrodestra rimarca la propria distanza dalle necessità dei cittadini e per il Movimento Cinque Stelle questo è vergognoso.