In Lombardia la destra è inarrestabile quando si tratta di reintrodurre privilegi per i politici

Di Nicola Di Marco, Capogruppo M5s Lombardia

Non c’è due senza tre! La destra non si ferma quando si tratta di reintrodurre privilegi per i politici. Dopo i due precedenti tentativi di blitz, portati avanti nel corso delle ultime due sedute di bilancio, ora ci riprovano con un disegno di legge: “Disposizioni in materia di trattamento economico dei consiglieri – Modifiche alla l.r. 3/2013” il cui scopo è quello di reintrodurre per i Consiglieri regionali il diritto ad una pensione integrativa a vita, con soli cinque anni di contributi versati. In pratica, vogliono riprendersi il vitalizio.

In principio (luglio 2024) fu un ordine del giorno, firmato da tutti i partiti tranne che dal Movimento Cinque Stelle, alla legge di assestamento di bilancio. Poi (dicembre 2024) tentarono nuovamente il colpo con un ‘emendamento “blitz” alla legge di bilancio regionale. In quell’occasione mandarono avanti un Consigliere del gruppo misto. Ora, dopo i tentativi falliti grazie all’opposizione del Movimento Cinque Stelle, la destra a guida della Regione Lombardia ha deciso di far cadere la foglia di fico, via la maschera e avanti con un progetto di legge che porta le firme dei tre rappresentanti dei partiti di maggioranza in Ufficio di Presidenza

(tra cui il presidente del Consiglio regionale,il meloniano Federico Romani), a conferma del fatto che non si tratta di un’iniziativa personale di qualche eletto.

Occuparsi, ancora una volta, della pensione integrativa dei Consiglieri regionali, rende l’idea della distanza che il centrodestra vuole mettere fra sé e i cittadini.

Da un lato abbiamo lavoratori che non possono andare in pensione, nemmeno dopo quarant’anni di lavoro e studenti che entrano nel mondo del lavoro con la consapevolezza che la pensione non la vedranno mai, dall’altro politici che con cinque anni di contributi vincono il jackpot di un mini-vitalizio.

Il tema relativo al trattamento pensionistico dei consiglieri regionali deve essere affrontato attraverso una norma nazionale, che uniformi il trattamento a livello statale. Lasciare l’iniziativa alle singole regioni non solo crea il caos, ma la dice lunga su quanto sia ipocrita questo Governo.

Hanno promesso, sbraitato, straparlato: dovevano abolire la legge Fornero e dare a tutti mille euro con un click; invece, stanno ripristinando tutto ciò che anche grazie all’azione politica del M5s erano stato abolito. Intanto gli italiani pagano costi sempre più salati.