Ieri la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni ha lanciato un forte allarme sul taglio che il Governo Meloni ha deciso di effettuare per 1,2 miliardi del fondo Pnrr destinati alla sanità e in particolare alla realizzazione di opere per la sicurezza sismica delle strutture ospedaliere del nostro Paese. Inoltre ha chiesto un incontro urgente al ministro Schillaci. Sì, proprio quello stesso Ministro della salute che meno di un anno fa prometteva investimenti record per la sanità, oggi continua imperterrito a gestire (o subire) tagli senza proferire parola, ma bensì avallando una condotta politica che debilita in modo definitivo la sanità pubblica.
Nonostante siano perlopiù appartenenti alle forze politiche della maggioranza, gli assessori regionali che compongono la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, hanno sottolineato all’unanimità la gravità di questa scelta folle di ulteriori tagli.
Oggi, il Ministro Fitto in Senato ha confermato i tagli e il fatto che il PNRR è ormai diventato, per il governo Meloni, il piano nazionale ritardi e rinvii.
Sulla sanità l’elenco dei tagli è impressionante:
– meno 510 milioni per il rinnovamento degli ospedali;
– meno 132 milioni per l’innovazione sanitaria;
– meno 34 milioni per il sistema salute, ambiente e clima.
Per la sanità pubblica siamo alla devastazione, dopo i tagli al PNRR che hanno colpito oltre 500 strutture tra case e ospedali di comunità e oltre 800 posti in terapia intensiva.
Evidentemente, al di là delle sue vuote promesse e dei fantomatici record di risorse che spaccia per veri, il governo Meloni continua a considerare la sanità il più grande bancomat del Paese e il diritto alla Salute dei cittadini l’ultima delle priorità, la più sacrificabile.
L’indifferenza del ministro Schillaci verso questo genere di provvedimenti mostra l’assenza di considerazione del Governo Meloni per quello che è uno dei diritti fondamentali dei cittadini, il diritto alla Salute.
Gli italiani pur essendosi abituati, loro malgrado, alle dichiarazioni confusionarie e alla prova dei fatti incoerenti degli esponenti del Governo Meloni su numeri e cifre ogni qualvolta si parla di finanziamenti, hanno ben compreso come la manovra orchestrata sulla Sanità non lascia spazio a un’idea di progressivo rilancio del finanziamento pubblico del Sistema Sanitario Nazionale, bensì l’esecutivo in carica, con la complicità silente del ministro, prova a mischiare le carte anche tentando di fa passare la cifra destinata ai rinnovi contrattuali 2022/2024 del personale dipendente e convenzionato, 2,4 miliardi, come qualcosa di straordinario, quando, invece, siamo dinanzi a un atto ordinario e non rinviabile che andava compiuto a prescindere, per quanto non sia sufficiente per risollevare la grave carenza di personale sanitario.
Nell’azione del Governo Meloni in materia sanitaria non si riscontrano né riforme né interventi per ottimizzare la spesa sanitaria e ora, con questo ulteriore colpo di mano sul fondo Pnrr destinato alla sanità, ideato a danno delle Regioni, si tolgono risorse fondamentali ai territori e alle strutture ospedaliere pubbliche, continuando a impoverire la sanità di prossimità.
Il Movimento 5 stelle non si arrende e, per ottenere risposte su questa vicenda, Roberto Gravina, Coordinatore Comitato Enti Locali, in accordo con Andrea Quartini coordinatore Comitato salute e inclusione sociale, stanno lavorando per presentare in tutta Italia, attraverso i nostri portavoce, un’interrogazione indirizzata a ciascuna Giunta regionale.