Con la bocciatura, il 17 settembre, della mozione del Movimento 5 stelle sullo Ius Scholae, a prima firma Nicola Di Marco – Presidente Gruppo Regionale M5S, il Consiglio della Lombardia ha dimostrato ancora una volta di non poter andare oltre le appartenenze politiche. Forza Italia, di fatto, ha sconfessato la proposta di lavoro avanzata dal suo Ministro Tajani (e contenuta nel nostro documento), cedendo ai diktat di Lega e Fratelli d’Italia.
Il voto di ieri è stata la conferma che le parole del ministro degli Esteri, altro non fossero se non l’ennesima “proposta balneare” – come fu l’anno scorso la proposta di tassare gli extra-profitti delle banche – dibattiti che terminano con la chiusura degli ombrelloni per stessa volontà dei proponenti.
Per il Movimento Cinque Stelle il tema invece doveva continuare ad essere affrontato, a cominciare dalle aule consiliari come quelle della Lombardia, dove il centrodestra preferisce occuparsi di provvedimenti per l’installazione di cartelli stradali in “lingua lombarda” (con stanziamento di un milione di euro) piuttosto che lavorare affrontando i problemi reali, come la trafila per l’ottenimento della cittadinanza.
Il Consiglio regionale della Lombardia avrebbe dovuto impegnare la Giunta nel dare un segnale a quei 200 mila ragazze e ragazzi, figli di nuclei familiari di origine straniera, che vivono in Lombardia e che frequentano le nostre scuole, ma il Consiglio ha preferito voltargli le spalle. Lasciandoli alla lunga e tortuosa trafila burocratica della Legge del 92, non più al passo dei tempi.
Il Movimento 5 Stelle da tempo si batte per la riforma dello Ius scholae, motivo per cui continueremo a lavorare affinché l’istruzione scolastica possa diventare a pieno titolo elemento strategico di integrazione.