Il Family Act è legge. Con l’approvazione in via definitiva al Senato portiamo a compimento un percorso fortemente voluto dal Movimento 5 Stelle e avviato dal Governo Conte II e dall’ex ministra Catalfo, che rimette al centro dell’agenda politica le famiglie con figli. Si tratta di una riforma attesa da troppo tempo, che prevede misure a sostegno della genitorialità e del lavoro femminile e che ha avuto il merito di recepire in anticipo, grazie alla sensibilità dell’ex ministra Catalfo, la direttiva europea del 20 giugno 2019, sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare, che punta a riformare l’accesso agli istituti di conciliazione lavoro-famiglia, attraverso una revisione dei congedi parentali e del congedo di paternità.
Si tratta di novità che fanno compiere un deciso passo in avanti al Paese nelle politiche di welfare, nella consapevolezza che occorre fare di più, a partire dal riconoscimento di almeno il 50% della retribuzione ai lavoratori in congedo parentale e dal riconoscimento giuridico della figura caregiver familiare, come chiede il Movimento 5 Stelle da tempo.
Insieme all’Assegno unico, a regime da quest’anno, il Family Act è un aiuto concreto per milioni di famiglie italiane, del quale beneficeranno per la prima volta i lavoratori autonomi, oltre ai lavoratori dipendenti; gli incapienti e i percettori del Reddito di cittadinanza con figli.
In questa fase complessa le famiglie e le imprese ci chiedono risposte rapide e concrete. Con un’inflazione al 6,7% bisogna mettere mano alle retribuzioni, a partire da una legge sul salario minimo. Lo diciamo da anni e torniamo a ribadirlo anche oggi. Abbiamo il dovere di fornire risposte. Contrastare il lavoro povero, bilanciare la perdita del potere d’acquisto dei lavoratori generata dalla crisi e sostenere i consumi deve essere la priorità: non possiamo rischiare di perdere il treno della ripartenza.