Ieri l’aula del Senato ha dato il via libera a un emendamento della nostra Nunzia Catalfo, che proroga il ricorso allo smart working per i lavoratori fragili dal 28 febbraio al 31 marzo e che estende, nel caso in cui il ricorso al lavoro agile non sia possibile, a questa platea la possibilità di essere collocata in malattia fino alla fine dello stato di emergenza. Ma non è tutto. La norma contiene, poi, un’altra importante novità: dal 1° aprile per specifiche categorie di lavoratori individuate con apposito decreto ministeriale continueranno a fruire del lavoro agile.
È un risultato importante perché grazie a questa norma continuiamo a tutelare le categorie più esposte per motivi di salute al rischio di conseguenze gravi in caso di contagio da Covid-19, e salvaguardare chi merita maggiori attenzioni.
Il MoVimento 5 Stelle e il Governo Conte II, fin dall’inizio della pandemia, è intervenuto per mettere in sicurezza i cittadini con misure straordinarie come, ad esempio, la tutela dei lavoratori fragili e il ricorso generalizzato al lavoro agile, che ha consentito al Paese di non fermarsi e oggi sta diventando una realtà consolidata in moltissime aziende.
Il lavoro agile, in questi due anni, si è rivelato uno strumento prezioso, non solo perché contribuisce a migliorare la qualità della vita del lavoratori, ma anche perché può essere vantaggioso per le imprese, che hanno potuto aumentare la produttività, proprio ripensando i propri modelli organizzativi e di business, come dimostrano numerose ricerche condotte negli ultimi mesi.
Quanto di buono le organizzazioni sociali hanno potuto sperimentare, in questi due anni difficilissimi, va mantenuto, migliorato e regolato per essere funzionale alle organizzazioni, attraverso l’introduzione di nuove norme capaci di bilanciare diritti e doveri, senza sconfinare in abusi che potrebbero svilire uno strumento, che fa bene a lavoratori e imprese.