Il 16 gennaio si è tenuta una seduta del Consiglio regionale aperto sulle Imprese in crisi del Piemonte. Del Governo e dei parlamentari piemontesi nemmeno l’ombra. Unica eccezione il Movimento 5 stelle rappresentato dalla vicepresidente e deputata piemontese Chiara Appendino, oltre che dai consiglieri regionali Sarah Disabato, Sean Sacco e Ivano Martinetti.
Ha dato forfait il presidente Cirio per altri impegni istituzionali, così come non si è fatto vedere in nessun dei presidi dei lavoratori e delle lavoratrici fuori dai cancelli della Lear di Grugliasco, della TeConnectivity di Collegno e delle altre imprese nelle scorse settimane.
Ogni posto di lavoro perso è un’emergenza soprattutto nazionale oltre che locale. Per questo motivo le assenze a questo consiglio regionale sono state un pessimo segnale che rivela quanto scarsa sia l’attenzione nei confronti della regione Piemonte.
A poche ore dall’annuncio di Stellantis di ulteriori tre settimane di cassa integrazione per oltre 2.200 lavoratori a Mirafiori, ci saremmo aspettati un Consiglio regionale diverso, con la Giunta Cirio pronta ad illustrare quanto si sta facendo, caso per caso, per risolvere le crisi aziendali. Nulla di tutto ciò.
In un contesto di crisi generalizzata, uno dei pochi settori con un trend positivo negli ultimi mesi è stato quello delle costruzioni e solo grazie alla misura principale voluta dal Governo Conte, il Superbonus, tanto criticato per motivi di convenienza politica ma su cui si sarebbe dovuto continuare a ragionare, visti i risultati concreti sull’economia e sull’ambiente.
Pretestuosi e vuoti anche gli attacchi che l’Assessora Chiorino ha mosso nei confronti dei percettori del Reddito di Cittadinanza: tema cavalcato sempre dal Centrodestra per fare disinformazione e becera propaganda. La Regione Piemonte è inadempiente nei compiti che le competono, quali le politiche di reinserimento nel mondo del lavoro e la formazione.
La regione avrebbe dovuto lavorare per rendere funzionale il reddito di cittadinanza, una misura che, se attuata anche nella parte formativa (di competenza regionale), avrebbe potuto creare lavoro e aiutare migliaia di famiglie a sopravvivere alle crisi degli ultimi anni.
Le sfide per il futuro sono chiare: transizione ecologica e intelligenza artificiale. Se il centrodestra continuerà ad avere un atteggiamento di rifiuto, saremo destinati a subire i cambiamenti anziché governarli da protagonisti. L’attuale situazione di crisi va affrontato con un cambio di approccio, con una visione che guardi al futuro. Altrimenti il Piemonte, e molte altre regioni, si troveranno a convocare consigli regionali aperti sulle crisi con una situazione persino peggiore di quella attuale.