L’approvazione alla Camera della Legge sul fine vita segna oggi una svolta per il Paese, perché è la prima volta in Italia che si prova a regolamentare questa materia.
Questa è una legge che arriva dopo che un milione e duecentomila cittadini si sono mobilitati per un referendum, poi non ammesso dalla Consulta, che però ha mostrato a tutti quanto il Parlamento fosse in ritardo su un tema così importante: il Paese chiede con forza e urgenza una norma sul fine vita.
Il MoVimento 5 stelle si è sempre impegnato in questi anni per arrivare a una legge che consenta a chi è afflitto da sofferenze intollerabili di porre fine dignitosamente alla propria vita, circondato all’affetto dei propri cari e assistito dal Servizio sanitario nazionale.
La legge regola le modalità e i presupposti per poter accedere legittimamente all’assistenza medica, allo scopo di porre fine volontariamente e autonomamente alla propria vita in determinati casi, senza che ciò comporti responsabilità penali a carico del medico che assiste il malato, nell’ambito del perimetro già delineato dalla sentenza della Corte costituzionale del 2019 sul caso Dj Fabo.
Non è, come qualcuno sostiene, una legge che tutela il diritto alla morte, ma in realtà una tutela del diritto all’autodeterminazione, che dà la possibilità che si possa decidere della propria vita e del proprio corpo senza fare un danno a nessun altro. Con questo provvedimento lo Stato si assume la chiara e precisa responsabilità di non lasciare da solo nessuno, di tutelare la libertà di scelta anche di chi una scelta oggi non ce l’ha. Colmiamo finalmente un vuoto normativo che danneggia proprio i più deboli e le persone più esposte ad abusi.
Prevedere l’introduzione della morte volontaria medicalmente assistita non significa dire a chi è in determinate condizioni che da oggi sarà quella la strada da seguire: al contrario, il medico che dovrà accogliere la richiesta morte volontaria medicalmente assistita dovrà comunicare tutte le possibilità di cura e di trattamento a cui la persona può decidere di accedere, comprese le cure palliative.
Grazie al lavoro dei deputati del Movimento 5 Stelle e del relatore Nicola Provenza, insieme alle forze politiche che hanno sostenuto la proposta, abbiamo una legge che da un lato tutela chi sceglie un percorso per porre fine a sofferenze intollerabili e dall’altro renda questo percorso realmente praticabile.
Il MoVimento 5 stelle continuerà a lavorare affinché in Senato non venga disperso il lavoro svolto alla Camera e per dotare il Paese di una legge di civiltà che metta al primo posto la dignità delle persone.