Grazie alla cosiddetta norma “Spagna”, nata nella prima legge di bilancio di questa legislatura, i comuni italiani hanno potuto finanziare 8200 interventi di edilizia pubblica (scuole, strade, viadotti, messa in sicurezza). Col rifinanziamento della stessa norma nel decreto Crescita del 2019, quegli interventi sono raddoppiati a quota 16 mila.
Grazie all’impulso del MoVimento 5 Stelle, si è invertito un trend di anni e anni di tagli indiscriminati di risorse agli enti locali.
In aggiunta ai cantieri già finanziati, sono in arrivo dal ministero dell’Interno altri 1,8 miliardi per finanziare altri migliaia di progetti in 1912 comuni dello Stivale. Parliamo di investimenti per la messa in sicurezza di opere viarie e ponti, per interventi mirati al contrasto del dissesto idrogeologico e per lavori di miglioramento di edilizia pubblica, a cominciare dalle scuole.
L’importo dei contributi è determinato dal numero di abitanti: fino a 1 milione di euro per i comuni fino a 5 mila abitanti, fino a 2,5 milioni di euro per i comuni fino a 25 mila abitanti, fino a 5 milioni di euro per i comuni con popolazione superiore a 25 mila abitanti.
I comuni sono il presidio istituzionale più vicino ai cittadini: dar loro più risorse significa investire in maniera capillare sul futuro del paese. Con il presidente Conte abbiamo fatto un grandissimo lavoro per ridare progettualità all’edilizia pubblica comunale. Lavoro che abbiamo intenzione di portare avanti con altrettanta forza con il governo Draghi. Per un’Italia più sostenibile, più sicura, più bella.