Con la riforma del Premierato il centrodestra vuole mettere definitivamente fine all’epoca in cui i presidenti del Consiglio si recavano in Parlamento avendo paura del giudizio dei rappresentanti del popolo. Finisce la possibilità che un premier possa cambiare linea politica respirando quanto avviene nelle Camere. Camera e Senato diventeranno la claque di Giorgia. Ogni venuta in Parlamento sarà un trionfo del premier, che verrà a parlare alla sua tifoseria pronta a riempirla di applausi. È questo il modello che stanno imponendo all’Italia.
Il nuovo premier sarà una persona con il potere di sciogliere il Parlamento come e quando vuole, il Presidente della Repubblica non potrà proferire parola, non avrà più un ruolo di garanzia, dovrà soltanto ratificare la scelta di questo premier assoluto. Il Parlamento non sarà più libero di esprimere un voto di sfiducia. Se un parlamentare vuole votare la sfiducia, dev’essere libero di votare senza avere conseguenze, altrimenti diventa un voto condizionato e potrebbe diventare una scelta conservativa.
Nell’esame di questa riforma, i senatori di maggioranza si sono mostrati come una schiera di signorsì che vota a comando. Il governo ordina e loro eseguono, per di più in una riforma pericolosissima, che prefigura una deriva autoritaria. E nelle stesse ore in cui al Senato si è votato questo accentramento dei poteri senza precedenti, alla Camera è andata in scena un’aggressione squadrista nei confronti di un parlamentare del M5S, il nostro Leonardo Donno, “reo” di aver voluto consegnare il tricolore nelle mani di un ministro della Repubblica italiana. Il Paese non merita questo. E non è concepibile discutere una riforma costituzionale in questo clima intimidatorio e violento. Stanno forse facendo le prove di un Parlamento imbavagliato e chino al potere di turno?
Il MoVimento 5 Stelle si opporrà con determinazione a questo scempio, difenderemo la Costituzione italiana.