Il Consiglio dei Ministri ha inserito la proroga del Superbonus 110% nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef). Il nostro appello al governo è stato pressante e continuo e oggi l’obiettivo è raggiunto: la nostra maxi-agevolazione, simbolo della transizione ecologica che vogliamo, sarà prolungata almeno a fine 2023.
È un atto dovuto nei confronti dei milioni di famiglie che stanno beneficiando e beneficeranno della maxi-agevolazione e che, con i lavori di efficientamento, risparmieranno anche in bolletta, aspetto non secondario in questo momento storico.
Insieme a noi, a chiedere la proroga erano anche i tecnici e le imprese dell’edilizia, settore che è riuscito a ripartire proprio grazie ai lavori legati al Superbonus, facendo registrare numeri di tutto rispetto, sia riguardo alla nascita di nuove imprese sia in termini di aumento dell’occupazione.
A fine agosto erano oltre 43mila i cantieri avviati (di cui 37.128 già ammessi a detrazione) per un ammontare di detrazioni a fine lavori di 6,2 miliardi. Da inizio anno il valore dei lavori ammessi a detrazione è cresciuto del 3.000%. Lo scorso anno, quando la misura era agli esordi e in piena pandemia, sono nate oltre 10mila imprese nel settore edilizio, e nel primo semestre 2021 siamo abbondantemente oltre le 5.000: segno di una progressione in continua crescita, confermata anche dai dati INPS sull’occupazione nel settore: 132.000 posti di lavoro tra giugno 2019 e giugno 2021, di cui 90mila a tempo determinato.
Insomma, alla luce dei questi e altri dati e in attesa di conoscere i dettagli, possiamo dire con certezza che la proroga del Superbonus 110% non è soltanto una vittoria del MoVimento 5 Stelle ma una vittoria dell’Italia che vuole ripartire su nuove basi. Un investimento che per lo Stato si ripaga ampiamente, anche in termini di maggiori entrate fiscali, coniugando la ripresa economica con la riduzione delle emissioni di gas serra e la salvaguardia dell’ambiente e della nostra salute.