Durante la pandemia, la più grave crisi italiana dal secondo dopoguerra, grazie al Reddito di cittadinanza sono state aiutate concretamente 3,7 milioni di persone. Dietro a questo numero ci sono le storie di tante donne, uomini, bambini, ragazzi, anziani, persone diversamente abili che abbiamo deciso di non lasciare più indietro come invece è accaduto in passato.
Appena abbiamo potuto lo abbiamo fatto perché lo ritenevamo, e lo riteniamo, giusto.
Insieme alla Grecia, il nostro è stato l’ultimo Paese a introdurre una simile misura. Una misura che va nella direzione indicata da uno dei 20 principi del Pilastro europeo dei diritti sociali, secondo cui “chiunque non disponga di risorse sufficienti ha diritto a un adeguato reddito minimo che garantisca una vita dignitosa in tutte le fasi della vita e l’accesso a beni e servizi”.
Perciò a chi oggi, nel commentare un’operazione delle Forze dell’Ordine con cui sono stati scovati dei percettori indebiti del Reddito di cittadinanza, torna a chiederne la cancellazione, ricordiamo non solo questo ma anche ciò che è scritto nel Rapporto Svimez 2020: “In assenza di un simile strumento, l’improvviso lockdown, con il conseguente blocco di una serie di attività informali, avrebbe potuto determinare soprattutto nelle periferie delle grandi aree urbane e nelle aree marginali del Sud, profondi disagi economici con conseguenti e incontrollabili tensioni sociali”.
Grazie al Movimento 5 Stelle, questo non è avvenuto e oggi l’Italia sta ripartendo speditamente.
I delinquenti e i truffatori che hanno percepito il Reddito senza averne diritto rappresentano un problema e noi non vogliamo eluderlo. Si tratta di persone che fanno un torto al Paese e a chi ha davvero bisogno di tale sostegno. Per questo, siamo stati i primi a sollecitare e ottenere che nella legge di Bilancio vi fossero nuovi interventi sui controlli in modo da renderli più rigidi ed efficaci.
Ci sono alcuni soggetti politici che, per mero tornaconto, vogliono far passare tutti i percettori del Reddito di cittadinanza come un esercito di truffatori. Bene, a loro diciamo che:
- secondo l’ultimo rapporto della Guardia di Finanza, nel biennio della pandemia sono stati sottratti alle casse dello Stato 15 miliardi di euro. Si va dagli illeciti negli appalti pubblici ai falsi invalidi, passando per coloro che si sono dichiarati indigenti senza esserlo pur di ricevere i buoni spesa fino alle pensioni incassate da familiari di parenti morti. Ebbene, solo lo 0,8% di questa somma riguarda il Reddito di cittadinanza;
- più in generale, nel triennio 2019-2021 solo lo 0,87% di quanto speso per il Reddito è finito nelle tasche di persone che lo hanno percepito illecitamente.
Da sempre, il M5S è impegnato nella lotta all’illegalità e all’evasione fiscale, che supera ogni anno i 100 miliardi di euro incidendo negativamente sui servizi per i cittadini: ospedali, scuole, trasporti… Nonostante questo, strumenti anti-evasione come il Cashback sono stati bruscamente interrotti e alcune forze politiche continuano a strizzare l’occhio agli evasori.
Noi siamo in prima linea contro gli abusi sempre, non a giorni alterni.