La risposta ricevuta oggi dai Ministeri dell’Economia e della Transizione ecologica sulla riscossione dei canoni concessori aumentati per le trivelle desta enorme preoccupazione: se da una parte conferma l’utilità della nostra norma che nel 2018 ne ha incrementato di 25 volte l’ammontare, dall’altra evidenzia che non è ancora chiaro per quali ragioni alcune aziende manchino all’appello.
Siamo al paradosso che il cittadino comune che tarda di poche settimane una scadenza fiscale viene sanzionato e una multinazionale petrolifera che non versa cifre milionarie rischia di farla franca? Se qualcuno non ha pagato il dovuto, le concessioni devono essere subito revocate. Ma non basta.
Per il MoVimento 5 Stelle bisogna porre fine a nuove trivellazioni e imprimere una svolta decisa nella direzione delle transizione energetica ed ecologica. Dobbiamo metterci nella scia di altri importanti Paesi, tra cui Stati Uniti, Spagna e Francia, che hanno detto basta alle trivelle e alle energie fossili e stanno imboccando con decisione la strada dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, tutelando l’ambiente e la salute dei cittadini.
Abbiamo già depositato una proposta di legge che va in questa direzione: le altre forze politiche ora ci dicano da che parte della storia vogliono stare.