Lo scorso 1° maggio il Governo Meloni, in barba alla Festa del Lavoro, ha approvato un Decreto Precariato che disegna la nuova Italia dei contratti a tempo determinato – spesso di un mese o di una settimana, l’Italia dei voucher, l’Italia in cui per i giovani diventa impossibile programmare l’acquisto di una casa, cullare il sogno di avere una famiglia.
Insomma, di guardare con speranza al futuro.
Nello stesso decreto si taglia il Reddito di cittadinanza – unico sostegno per chi vive sulla soglia di povertà – e si prevedono più fondi per l’industria militare. Già: perché i soldi, quando si tratta di armi, questo governo riesce sempre a trovarli.
Non li trova, invece, se si tratta di stabilizzare i contratti dei nostri ragazzi, dei ricercatori precari o alzare gli stipendi di chi – medici, infermieri e operatori sanitari – sbarcano il lunario nella giungla della Sanità.
La verità è che al Governo Meloni non interessa nulla delle vite precarie degli italiani.
Non interessano le vite di chi vede aumentare le rate del mutuo o dell’affitto, mentre l’esecutivo fa spallucce. Eppure, basterebbe avere il coraggio di tassare gli extraprofitti di banche, industrie belliche, multinazionali farmaceutiche e assicurative che in tempi di emergenza hanno aumentato a dismisura i propri ricavi e dedicare quelle risorse a chi non ce la fa.
Non interessano le vite di chi perde il lavoro e deve barcamenarsi tra impieghi pagati 2 o 3 euro l’ora, mentre il Governo dice no a quel salario minimo ormai presente in tutta Europa.
Non interessano le vite di chi per fare un’ecografia deve scegliere se avere un appuntamento nel pubblico tra un anno o pagarla a caro costo domattina in una clinica privata.
Non interessa mandare all’aria la vita di imprenditori che avevano scommesso sulla riqualificazione urbanistica grazie ad un’edilizia sostenibile.
Non interessa il futuro dei giovani, costretti ad alzare la voce per suonare l’allarme del cambiamento climatico. Vengono trattati come criminali mentre si riempiono di impresentabili le amministrazioni dello Stato e si creano scudi penali per evasori.
Non interessano le vite di chi guarda con paura al rischio di una guerra nucleare mentre il Governo investe sugli armamenti e “scommette” – parola di Giorgia Meloni – sulla vittoria militare anziché sulla pace.
A loro tutto questo non interessa.
Ma noi non siamo disposti a volgere lo sguardo dall’altra parte.
È il momento di guardarci negli occhi. Incontriamoci in piazza, ascoltiamo e mettiamo a confronto le vostre storie. Mettiamoci in movimento per dire a gran voce #BastaVitePrecarie, basta con le politiche inadeguate e dannose di questo Governo.
Ci vediamo il 17 giugno a Roma!
LA MANIFESTAZIONE
Ore 14.00: concentramento Piazza Repubblica
Ore 15.00: partenza corteo fino a Largo Corrado Ricci
Ore 19.00: fine manifestazione
COME RAGGIUNGERCI
Pullman e autobus da tutta Italia per raggiungere la manifestazione.
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Partenza da Piacenza con fermate a Parma, Reggio Emilia e Modena.
Partenze da Rimini con fermate fra Cesena, Faenza e Bologna.
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Partenza da Trieste alle 4.00 del 17 giugno con fermata a Palmanova e Portogruaro.
Liguria: Prenota qui
Lombardia: Prenota qui
Partenze da Milano e Brescia con tappe a Lodi e Mantova. Ulteriori tappe potranno essere valutate in relazione alle prenotazioni.
Lazio:
Civitavecchia (11.30) – Cerveteri (12.00) – Fiumicino (12.45): Prenota qui
Frosinone: Prenota qui
Viterbo: Prenota qui
Marche: Prenota qui
Partenza da Pesaro (7.15), Fano (7.30), Ancona Nord (8.00), Ancona Sud (8.20), Civitanova Marche (8.45), Porto San Giorgio (9.00), Grottammare (9.15), San Benedetto del Tronto (9.30).
Puglia: Prenota qui
Partenze: da Taranto (6.00) via Unicef; da Lecce (4.30) Foro Boario; da Foggia (7.30) Piazza Cavour; da Bari (5.00) viale Luigi Einaudi, 15B; da Brindisi (5.00) via Togliatti (pressi Tribunale).
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Partenza da Perugia (10.00) parcheggio Pian di Massiano Piazzale Umbria Jazz
Partenza da Terni (10.30) Terminal Bus Piazzale della Rivoluzione
Veneto: Prenota qui
Partenza da Padova Est (4.00) e da Vicenza Est (4.00). Ulteriori tappe potranno essere valutate in relazione alle prenotazioni.