È dal 2013 che il Movimento 5 Stelle propone di introdurre, anche in Italia, il salario minimo. Il nostro è infatti uno dei 6 Stati membri dell’Unione europea su 27 dove ancora non c’è.
Depositata in commissione Lavoro al Senato c’è la nostra proposta di legge che affonda le proprie radici su due principi di buonsenso:
- Valorizzare la contrattazione collettiva “sana” definendo, nella giungla dei quasi mille contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al CNEL, quali sono quelli “leader” (cioè sottoscritti dalle sigle sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative);
- Fissare una “soglia di dignità” sotto cui nessun contratto collettivo dovrà mai scendere.
I numeri testimoniano l’urgenza di intervenire. Secondo l’INPS, in Italia ci sono 4,5 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 9 euro lordi all’ora mentre 2,5 milioni non arrivano a 8 euro.
Tutto ciò per noi è inaccettabile.
Grazie anche al lavoro svolto dal M5S, il Parlamento europeo in seduta Plenaria ha approvato a grande maggioranza la proposta di direttiva sul salario minimo che aveva già ottenuto il via libera della commissione Occupazione e Affari sociali, propedeutica all’avvio del mandato negoziale con il Consiglio dell’Unione europea.
È invece recentissimo l’accordo di governo sottoscritto in Germania da Spd, Verdi e Liberali che prevede anche l’innalzamento a 12 euro del salario minimo, attualmente fissato a 9,19 euro.
Contrariamente a quanto sostenuto dai detrattori di questa misura, diversi studi – come quello condotto dall’Università di Harvard proprio sul caso tedesco o quelli del premio Nobel per l’Economia David Card – dimostrano che, dov’è stato introdotto, il salario minimo ha prodotto importanti benefici sia dal punto di vista economico sia occupazionale.
Come sostenuto dal presidente Giuseppe Conte, è tempo che su questo argomento le altre forze politiche decidano una volta per tutte da che parte stare. Noi non abbiamo mai avuto dubbi: stiamo dalla parte dei lavoratori e del lavoro giustamente retribuito.
Basta perdere tempo, #alziamoisalari!