Il Decreto Sostegni Bis è molto più di un semplice decreto legge. In termini complessivi, coi suoi 45 miliardi vale più di una legge di bilancio, ed è un altro importante tassello del grande mosaico di interventi fatti ad hoc a partire dal marzo 2020. Ed è una finalizzazione importante del grande lavoro fatto da Giuseppe Conte e dal suo governo con i decreti approvati lo scorso anno.
Di questi 45 miliardi, oltre 15 vanno direttamente nel nostro tessuto produttivo: pmi, commercianti, artigiani, operatori turistici, albergatori, ristoratori, proprietari di palestre e tante altre categorie ancora. Una buona fetta, circa 3 miliardi, è ad uso esclusivo delle imprese che hanno deciso di calcolare la loro perdita di fatturato dall’aprile 2020 invece che da gennaio. Altri 4 miliardi sono erogati sulla base del risultato di esercizio, tenendo conto dunque dei bilanci consuntivi e non del fatturato. Superiamo così non solo i codici Ateco, ma anche il meccanismo di calcolo basato interamente sul fatturato, purtroppo non adeguato in molti casi.
Poi siamo riusciti a prorogare per altri cinque mesi il credito d’imposta per gli affitti a uso commerciale per quelle attività che hanno visto andare in fumo oltre il 30% del proprio fatturato, abbiamo prolungato ulteriormente anche lo sconto sulle bollette energetiche per le nostre imprese e finanziato con 600 milioni di euro per l’anno 2021 una riduzione della Tari da parte dei comuni in favore delle categorie colpite dalle chiusure.
In questo decreto abbiamo raggiunto tantissimi altri risultati importanti, a partire dalle nuove risorse per il turismo. Più soldi per le guide turistiche, per gli operatori, per le strutture ricettive come i B&B e per i bus turistici. Interventi importanti, che si affiancano ai tanti altri a sostegno di settori quali moda e tessile, wedding, poli fieristici, eventi-catering, i parchi tematici e acquari, i parchi geologici e i giardini zoologici.
Grazie al grande lavoro del M5s in commissione, abbiamo salvato oltre 1.000 Comuni colpiti da una recente sentenza della Corte costituzionale che costringeva i nostri sindaci a tagliare spese e servizi essenziali, al fine di rientrare in tempi brevi dalle anticipazioni di liquidità ricevute in passato. Per evitare il default di queste amministrazioni comunali sono stati stanziati 160 milioni.
Altro risultato importante è l’accordo raggiunto sulle compensazioni per sostenere l’edilizia legata alle opere pubbliche: per consentire alle imprese di ovviare ai rincari dei materiali c’è un fondo di partenza con 100 milioni.
Infine, la misura forse più importante è il prolungamento del Reddito di Emergenza per altre quattro mensilità. Mentre tra le altre forze politiche c’è chi addirittura vorrebbe abolire il Reddito di Cittadinanza, noi continuiamo a lavorare per chi si trovava in difficoltà già prima dell’arrivo del Coronavirus e ci si trova ancora. Nessuno deve rimanere indietro: per il MoVimento 5 Stelle questa è molto più di una priorità.