Avevamo promesso di non abbandonare i civili afghani di fronte alle violenze dei Talebani, così stiamo facendo. Dopo 20 anni di conquiste, non potevamo accettare il ritorno di violazioni dei diritti basilari lasciando al proprio destino le donne afghane e i soggetti più vulnerabili. Per questo ci siamo battuti per far approvare una risoluzione, a prima firma della nostra portavoce Iolanda Di Stasio, che sposta parte dei fondi, che il Parlamento aveva già autorizzato per le missioni internazionali in Afghanistan, in aiuti umanitari per la popolazione. E’ la prima risposta concreta, parliamo di 120 milioni di euro, che possiamo dare per aiutare le persone che soffrono direttamente in loco.
Ma anche a livello internazionale, dove l’Italia sta assumendo un ruolo da protagonista nello scenario internazionale, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si sta impegnando per la tutela dei diritti delle donne afghane e per garantire l’evacuazione da parte dei civili. Con più di 5mila afghani usciti in sicurezza siamo, infatti, il primo Paese dell’Unione Europea per cittadini afghani evacuati. Così, in sede Nazione Unite, Di Maio ha promosso un’iniziativa per promuovere e supportare, in ambito multilaterale, i progetti volti alla promozione dei diritti umani e in particolare delle donne in Afghanistan. La comunità internazionale non può voltarsi dall’altra parte anche perché, dopo l’avvento al potere dei Talebani, le notizie che giungono dall’Afghanistan non lasciano ben sperare sulla tutela della parità di genere. A partire dal diritto allo studio, che al momento, in violazione di qualsiasi normativa internazionale, è negato alle donne: gli studenti coranici hanno riaperto le scuole solo agli alunni maschi, una vera aberrazione.
La crisi afghana, infine, pone sfide politiche, securitarie ed umanitarie ad ampio raggio e prospetta rischi di instabilità sulla regione centroasiatica sotto il profilo del terrorismo e di nuove ondate migratorie. Pertanto è necessario agire con la massima urgenza per evitare ulteriori sofferenze alla popolazione e arginare gli effetti di una catastrofe umanitaria, destinata ad aggravarsi con l’approssimarsi della stagione invernale e sostenere i Paesi limitrofi che accolgono rifugiati afghani. La risoluzione approvata oggi in Parlamento, con lo stanziamento di 120 milioni in aiuti concreti per i civili afghani, va esattamente in questa direzione.