In Lombardia primo sì al ritorno dei vitalizi

Se per un normale cittadino la pensione è sempre più un miraggio, ai politici di destra alla guida della regione Lombardia non interessa: quello che veramente importa sono i loro privilegi.

Così lavorano alacremente per ripristinare i vitalizi per i consiglieri regionali, aboliti 12 anni fa a seguito dello scandalo di “rimborsopoli”. Mercoledì scorso la commissione affari Istituzionali del Pirellone ha approvato il progetto di legge Disposizioni in materia di trattamento economico dei consiglieri.

Il disegno di legge per reintrodurre i vitalizi regionali è stato presentato da:

Federico Romani di Fratelli d’Italia, Alessandra Cappellari della Lega e Giacomo Basaglia Cosentino di Lombardia Ideale.

Ovviamente contrario il Movimento 5 stelle che ha presentato un emendamento a prima firma del suo capogruppo in regione, Nicola Di Marco, che chiedeva il ritiro del provvedimento e che è stato bocciato.

Come funzionerebbe questo nuovo “mini” vitalizio, che prevede in aggiunta allo stipendio l’indennità differita a titolo previdenziale?

In pratica, dopo cinque anni di mandato, la legge introduce la possibilità di conseguire il diritto all’indennità differita a titolo previdenziale al compimento dei 65 anni di età e, con un riconoscimento in denaro al termine del mandato. Il tutto esteso anche ai componenti della giunta e ai sottosegretari.

Si stima un costo di 230mila euro all’anno, che si sommano agli oltre 6 milioni che già escono dalle casse lombarde per i vitalizi dei consiglieri in carica da prima del 2011 (in diminuzione negli anni, con le dipartite dei consiglieri eletti ante 2011).

Inoltre questo mini vitalizio avrebbe una rivalutazione automatica in base all’indice Istat e, non trattandosi di un intervento di carattere previdenziale (materia di competenza esclusiva dello Stato), le cifre potrebbero essere riviste al rialzo con il semplice via libera dell’aula regionale.

A noi tutto questo, mentre il governo alza le pensioni di 1 euro e 80 centesimi, sembra essere un vero e proprio privilegio che ai normali cittadini non spetta neppure dopo quarant’anni di lavoro. Per questo continueremo a dare battaglia per fermare questa legge regionale. La destra di Meloni, Salvini e Tajani è quella della restaurazione, quella che invece di guardare avanti ci riporta indietro. Intanto, mentre Regione Lombardia si occupa di abolire veli e copricapi, dell’uscita dell’Italia dall’OMS e di reintrodurre i vitalizi, lo stato della sanità, dei trasporti pubblici e le condizioni del lavoro continuano a peggiorare.