Il ritorno della casta, la restaurazione dei ricchi e potenti

Il ritorno dei vitalizi, la cancellazione dei reati tipici dei potenti, l’aumento degli stipendi dei politici e addirittura il ripristino dell’immunità parlamentare. Mentre arriviamo al record di poveri assoluti (5,7 milioni), le buste paga subiscono altri tagli, le bollette aumentano anche del 30%, la qualità del lavoro peggiora e esplode la cassa integrazione, sotto il governo Meloni è in corso una spaventosa restaurazione dei privilegi della casta.

I partiti del governo e della maggioranza stanno riproponendo argomenti che pensavamo fossero sepolti per sempre. Parole che da tempo erano giustamente diventate impronunciabili, stanno tornando d’attualità. Fdi, lega e FI hanno la sfrontatezza e l’arroganza di sfatare tabù che pensavamo fossero insuperabili.

Hanno iniziato indebolendo le intercettazioni. Perchè Farlo? Sono uno strumento formidabile con cui si scoprono le peggiori nefandezze, chi parla di tutela della privacy dice una bugia perché quella è garantita da una legge firmata Orlando-Bonafede. Allora perché? Per proteggere chi dalle intercettazioni può essere scoperto e colpito.

Poi hanno abolito il reato che punisce i soprusi, gli abusi di potere contro i cittadini indifesi: l’abuso d’ufficio.

Nel frattempo nell’ombra hanno cancellato la delibera M5S che tagliava i vitalizi agli ex senatori e a fine 2024 con un colpo di mano hanno aumentato gli stipendi di alcuni ministri del governo attraverso un generosissimo “rimborso spese”. Infine, il colpo clamoroso, quello che pensavamo fosse impronunciabile come le parolacce ad un ricevimento elegante: propongono il ritorno dell’immunità del governo e dei parlamentari dalle inchieste giudiziarie. In origine, nel 2022, a proporlo fu Carlo Nordio, ministro della Giustizia del governo Meloni, deputato di Fdi e candidato della Meloni al Quirinale nel gennaio 2022. Negli ultimi giorni a ribadire la proposta è arrivata Forza Italia, subito supportata dalla Lega.

Chi osa alzare una mano e dire che così non va bene viene ferocemente attaccato. Per eliminare il controllo di legalità sui politici, Meloni&c. stanno mettendo in atto una torsione autoritaria. I giornalisti, la magistratura, la Banca D’Italia, la Corte dei Conti, l’Anac, l’Ufficio Bilancio del Senato e da ultima la fondazione Gimbe: chi critica o fa le pulci al governo viene verbalmente bastonato, screditato e invitato al silenzio.

Meloni, Salvini e Tajani stanno costruendo il castello della casta dei ricchi e dei potenti, alzando il ponte levatoio per staccarsi dalla società normale e abbandonare al loro destino i poveri e i tanti cittadini comuni che combattono ogni giorno tra mille difficoltà.