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Oggi a Siena si è svolto un nuovo corteo in risposta alla decisione di Beko Europe di sospendere la produzione presso il suo stabilimento. Il Movimento 5 stelle era alla manifestazione a fianco dei lavoratori della Beko, delle loro famiglie e di tutta la comunità senese per ribadire con forza che il lavoro non si tocca! Siena non è una periferia del mondo, non deve essere sacrificata sull’altare delle logiche di profitto di una multinazionale che abbandona un territorio dopo averne beneficiato per anni. Il Governo non può restare a guardare: servono risposte immediate per impedire che 299 famiglie vengano lasciate senza futuro.
Andrea Quartini, deputato del Movimento 5 Stelle, presente oggi alla manifestazione dei lavoratori della Beko, insieme a una delegazione di attivisti M5S che hanno sfilato con le bandiere del Movimento per manifestare al fianco dei lavoratori. Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, e Bonella Martinozzi, Coordinatrice M5S per la provincia di Siena, si associano con convinzione a questa battaglia.
Attualmente il piano della multinazionale turca prevede la fine della produzione il 31 dicembre 2025 con successiva cassa integrazione fino al 2027. Il prossimo appuntamento cruciale per la vertenza è fissato per il 10 febbraio al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) a Roma, dove si tenterà di definire le basi per un nuovo accordo.
Viviamo in un contesto in cui da oltre 22 mesi il settore industriale in Italia è in calo e il Governo continua a ignorare questa emergenza. Se oggi non ci fossero i fondi del PNRR, ottenuti dal presidente Conte, l’Italia sarebbe molto al di sotto dei livelli industriali di paesi come Germania e Francia. Ma questi fondi non vengono utilizzati nel modo giusto e la vicenda Beko lo dimostra chiaramente.
Il territorio di Siena sarebbe gravemente colpito dalla perdita una realtà produttiva come quella di Beko. Non lasciarla andare via è una responsabilità precisa del Governo, che deve intervenire con strumenti concreti per salvaguardare la continuità produttiva e i posti di lavoro. La chiusura dello stabilimento non riguarda solo Siena, anche se qui l’impatto sarà devastante. Questo attacco all’occupazione colpisce tutto il Paese.
Il Movimento 5 Stelle non resterà fermo: agiremo sia in Parlamento che a livello di governo per chiedere al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al ministro Adolfo Urso, di assumersi la responsabilità di questa crisi e mettere in campo misure concrete. Ci batteremo affinché un’altra realtà produttiva italiana non venga smantellata senza alcuna tutela per i lavoratori e il territorio.