Ucraina: Stati Uniti ammettono il fallimento della strategia basata sull’invio delle armi

Mentre Meloni e Crosetto confezionano il decimo pacchetto di armi da inviare a Kiev e preparano il decreto annuale di proroga invio armi per il 2025 con il sostegno del Partito Trasversale della Guerra, da Washington arrivano dichiarazioni che ci danno tragicamente ragione e svelano la cecità e la mostruosità della logica bellicista.

I vertici dell’amministrazione Biden hanno pronunciato parole che da una parte dimostrano il fallimento totale della strategia occidentale basata sull’invio di armi e dall’altra testimoniano la cinica disumanità dei guerrafondai che di fronte a tale fallimento ordinano a Kiev di mandare al macello i suoi diciottenni. 

Pochi giorni fa il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha candidamente ammesso: “Abbiamo mandato carri armati, F-16, missili a lungo raggio, Patriot, ma queste armi non hanno fatto la differenza sul campo di battaglia. Non c’è un sistema d’arma che faccia la differenza: è sulle truppe che l’Ucraina deve fare di più, per rafforzare le sue fila in termini di numero di forze al fronte”

Cosa debba fare l’Ucraina, lo ha spiegato ieri il Segretario di Stato Antony Blinken: “È necessario che Kiev mandi a combattere i giovani dai 18 ai 25 anni finora esclusi dalla battaglia”. 

Piuttosto che trovare una soluzione negoziale per fermare la guerra, come chiede la maggioranza del popolo ucraino, si preferisce continuare a inviare armi, che non cambiano le sorti della guerra, e condannare a morte certa migliaia di giovanissimi ucraini. 

Questa non è strategia, è follia.
Basta armi. Basta morti. Negoziati subito.