Da “prima gli italiani” a “prima gli indiani”

Apprendiamo da un’intervista del ministro Schillaci che il governo sta pianificando di ingaggiare 10mila infermieri indiani per rispondere alla drammatica carenza che sta affrontando il Servizio sanitario nazionale. Peccato che ci sarebbe la possibilità di avere il triplo degli infermieri, formati in Italia e che parlano la nostra lingua, semplicemente perché sono i nostri connazionali che si sono visti costretti a espatriare e a operare all’estero per ottenere la valorizzazione che meritano. I problemi che attanagliano i nostri infermieri sono annosi e conosciuti da tutti. A partire dalla loro retribuzione, che è ben lontana dall’essere dignitosa.

Secondo i dati di FNOPI, un infermiere italiano guadagna in media il 34% in meno di un collega tedesco, il 27% in meno di uno spagnolo, il 13% in meno di un francese o di un britannico.

Per non parlare degli Stati Uniti, dove la differenza è del 53%, o del Belgio, dove raggiunge il 55%. Allo stesso tempo, resta il problema della carriera, che per i nostri infermieri non è una prospettiva, visto che il loro inquadramento resta lo stesso dal giorno dell’assunzione a quello della pensione.

Per non parlare dei turni massacranti, delle aggressioni in corsia e del mancato riconoscimento del lavoro usurante, da noi più volte richiesto attraverso emendamenti alle misure dell’esecutivo e sempre rifiutato.

Un quadro che rende decisamente meno attrattiva la professione infermieristica, come dimostrano anche i dati forniti da Nursind in merito alla laurea in infermieristica: il dato nazionale sulle domande ai test d’ingresso rispetto ai posti disponibili vede un rapporto ormai sceso a 1, con candidature in discesa quasi dell’8% rispetto all’anno scorso.

Un calo che riguarda tutte le aree del Paese e tutti gli Atenei, da Nord a Sud. Numeri che – come denunciato dal segretario nazionale Bottega – si tradurranno in rischi enormi per il sistema e in un problema di qualità dell’assistenza ai nostri cittadini. Ma in questo contesto, il governo cosa fa? Interviene sugli stipendi degli infermieri? Rivede la sua decisione sul lavoro usurante? Crea aspettative di carriera per i più giovani?

 Ovviamente, niente di tutto questo. Promette 10mila infermieri dall’India, dando peraltro per scontato che gli stessi scelgano il nostro Paese e non lidi maggiormente convenienti. In pratica, in due anni di governo questa destra si è trasformata da ‘prima gli italiani’ a prima gli indiani’, con tanti saluti ai patrioti”.