Illustre Signor Presidente,
La riforma che istituisce l’autonomia regionale differenziata, ormai conosciuta come “Spacca-Italia”, dissolve l’unità del Paese e manda in frantumi la solidarietà nazionale.
La riforma è figlia di un esasperato regionalismo spinto al limite della secessione, quella dei ricchi, a danno dei cittadini che vivono nelle aree del Paese meno dotate di infrastrutture e servizi.
I diritti della persona, quale il diritto alla salute, che l’art. 32 della Costituzione definisce “fondamentale”, non saranno più garantiti in condizioni di uguaglianza in qualsiasi parte del territorio nazionale, ma lo saranno in condizioni di variabilità e disuguaglianza, legati in pratica al certificato di residenza.
Anche il diritto all’istruzione sarà coinvolto in pari sorte, perdendo lo Stato il potere esclusivo di dettare le regole generali della materia. La differenziazione dell’offerta formativa e l’eterogeneità dei programmi spezzeranno l’identità dei valori sulla quale si fonda l’unità nazionale, riducendosi la fondamentale norma dell’art. 5 della Costituzione, che garantisce l’unità e l’indivisibilità della Repubblica, al rango di una soltanto formale e patetica proclamazione.
La riforma Spacca-Italia ha preso corpo attraverso una legge ordinaria con la quale si pretende di scardinare l’assetto costituzionale facendo violenza alla gerarchia delle leggi com’è reso palese – tra gli altri – dal caso dei LEP (la cui definizione è normata dell’art. 117, 2° comma, lett. m) della Costituzione, deve avere lo stesso iter delle leggi di Parlamento che, invece, sarà chiamato ad esprimere un mero parere, vedendo snaturato il suo ruolo, immeschinito in quello di organo meramente consultivo.
Illustre Signor Presidente,
il rinvio presidenziale di cui all’articolo 74 della Costituzione rappresenta una funzione di controllo preventivo, posta a garanzia della complessiva coerenza del sistema: coerenza del sistema costituzionale e democratico potenzialmente compromessa dal disegno di legge in questione.
La preghiamo, pertanto, di voler valutare l’opportunità di esercitare la Sua prerogativa costituzionale, proprio per salvaguardare il complessivo assetto democratico, nell’ambito della coerenza e della conformità normativa del disegno di legge sull’Autonomia con i principi fondamentali della nostra Carta costituzionale.
I capigruppo M5S alla Camera e al Senato
Francesco Silvestri
Stefano Patuanelli