Nonostante il PPN – piano di prevenzione nazionale, declinato poi dalle varie regioni italiane con più o meno successo, c’è una fetta di popolazione fragile che è invisibile anche ai servizi sanitari. Sono i cosiddetti “senza fissa dimora”, donne e uomini che non hanno una residenza stabile.
Per loro è quasi impossibile aderire a quegli screening dedicati alla prevenzione e alla diagnosi precoce del tumore della mammella, del collo d’utero e del colon-retto.
Il Comune di Pinerolo in Piemonte, grazie al nostro sindaco Luca Salvai e al lavoro dell’assessora alle Politiche sociali, Lara Pezzano, è diventato un esempio di buona prassi della prevenzione sanitaria da replicare in tutti i Comuni.
Partendo dall’idea che la sanità e la prevenzione siano sempre da inquadrarsi nell’ambito sociale in cui devono essere attuate, e dal fatto che uno dei principi fondamentali dei livelli essenziali di assistenza è quello dell’equità (tutti i cittadini devono avere la stessa possibilità di partecipare ai programmi di screening), a Pinerolo è stata creata una rete tra il Comune e le associazioni del terzo settore.
Così a maggio 2023 è stato avviato un progetto rivolto ai cittadini senza fissa dimora grazie al quale il Comune di Pinerolo, associazione Missione Vita ODV, AslTo3 con il prezioso supporto degli assistenti sociali, educatori e volontari dell’associazione, permettono la prenotazione dei cittadini che sono in età di screening ma non hanno ricevuto inviti o non hanno aderito. L’obiettivo è quello di promuovere l’adesione, offrendo un’attività di mediazione e accompagnamento alle strutture in cui si svolgono i test, e garantendo la restituzione degli esiti e il supporto nel percorso in caso di esito positivo.
Perché nessuno deve essere lasciato indietro!