La casa, il lavoro e la cura dell’ambiente sono al centro della nostra azione. E anche la manovra economica per il 2022 conferma il nostro impegno, con un insieme di agevolazioni che coniugano benessere e risparmio per i cittadini, ripartenza dell’economia e grande attenzione alla riduzione di sprechi ed emissioni inquinanti.
Vediamo allora tutti i bonus che entrano nelle case degli italiani, partendo dalla misura fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle, simbolo della transizione ecologica che vogliamo: il Superbonus 110%. La legge di Bilancio lo proroga fino a fine 2023 per gli edifici condominiali e fino a fine 2022 per le unifamiliari. Per queste ultime abbiamo ottenuto che si cancellassero i precedenti riferimenti a tetti Isee, all’abitazione principale e a termini di comunicazione della Cila. L’unico accorgimento è che i lavori debbano arrivare al 30% entro il 30 giugno 2022.
Abbiamo anche ottenuto la proroga a tutto il 2025 per gli interventi nelle aree colpite da eventi sismici a partire dal 2009: un modo efficace per favorirne la ricostruzione.
Abbiamo rivolto la nostra attenzione anche all’accessibilità degli edifici, introducendo un bonus del 75% per abbattere le barriere architettoniche: una detrazione in 5 anni per le spese sostenute nel 2022, con tetto a 50mila euro per le villette, 40mila ad appartamento per i piccoli condomini e 30mila per le abitazioni nei palazzi oltre le 8 unità immobiliari. Il bonus serve per installare ad esempio ascensori o montacarichi e comprende le spese di smaltimento dei vecchi impianti.
Con un emendamento abbiamo anche chiarito che i prezzari individuati ai fini degli interventi di riqualificazione energetica restano applicabili anche per tutti gli altri bonus edilizi: sismabonus, anche al 110%, bonus ristrutturazioni e bonus facciate. Quest’ultimo resta in vigore ma con la percentuale ridotta dal 90 al 60%.
Legato agli interventi di ristrutturazione c’è anche il cosiddetto “bonus mobili”: il testo iniziale della manovra lo abbassava a 5.000, ma durante l’esame in Parlamento lo abbiamo portato a 10.000 euro.
Prorogato fino al 2023 anche il “bonus idrico”, l’agevolazione per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio. Il credito d’imposta del 50% è finalizzato a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il ricorso alle bottiglie di plastica.