Equiparazione delle pensioni dei vigili del fuoco a quelle di agenti e poliziotti, anticipo pensionistico per operai e ceramisti, incremento del Fondo per la non autosufficienza, sgravi contributivi al 100% per le imprese fino a 9 dipendenti che assumono giovani apprendisti. E ancora: finanziamento di un fondo per il sostegno al reddito, nei periodi di fermo, per chi è assunto con contratto part-time ciclico verticale e dell’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo anche nel 2023. Sono alcune delle misure fortemente volute dal MoVimento 5 Stelle ed inserite nella legge di Bilancio, approvata al Senato. E così, oltre a rifinanziare il Reddito di cittadinanza, con 1 miliardo di euro, e rafforzare i controlli contro frodi e abusi, siamo riusciti a dare una risposta concreta a tantissime categorie di lavoratori.
Grazie al nostro lavoro in Parlamento, infatti, è stato completato il percorso che assicura ai vigili del fuoco trattamenti economici analoghi a quelli delle forze dell’ordine. Già nel 2019, con la prima legge di Bilancio del governo Conte II, eravamo riusciti a allineare gli stipendi dei pompieri a quelli dei poliziotti; ora chiudiamo il cerchio. Grazie a un emendamento del nostro Sergio Romagnoli adeguiamo anche le pensioni. Sempre in tema di pensioni, per la prima volta, consentiamo a edili e ceramisti, che svolgono un’attività fisicamente impegnativa, di lasciare il lavoro prima: a 63 anni di età e con 32 anni di contributi, non più 36. Lo chiediamo da anni, finalmente siamo riusciti a centrare l’obiettivo, con l’emendamento depositato da Nunzia Catalfo, vincendo una battaglia di civiltà cominciata già nella scorsa legislatura da Davide Tripiedi e proseguita anche in questa grazie al nostro lavoro nel Governo Conte II e in Parlamento.
Per incentivare l’occupazione e sostenere le aziende, invece, abbiamo pensato a sgravi contributivi al 100% per 3 anni, dedicati alle imprese fino a 9 dipendenti che intendono assumere lavoratori con contratti di apprendistato di primo livello. E’ un aiuto in più, contenuto negli emendamenti, presentati da Steni Di Piazza e Susy Matrisciano poi riformulati, che consentirà ai giovani di lavorare e conseguire un diploma o una qualifica professionale.
Grazie a un emendamento, presentato da Nunzia Catalfo, Grazia D’Angelo e Antonella Campagna, da gennaio e fino al 2026, ogni Comune potrà assumere 1 assistente sociale ogni 6.500 abitanti. In questo modo, tutti i gli enti locali italiani potranno tornare ad assumere assistenti sociali, in deroga ai vincoli e offrire servizi ai cittadini, più adeguati in tutto il territorio nazionale.
Tra le novità, anche l’istituzione di un fondo da 60 milioni di euro (30 mln nel 2022 e altrettanti nel 2023) per finanziare, in futuro interventi dedicati ai lavoratori assunti con contratti di part-time ciclico verticale. Con questo emendamento, voluto da Susy Matrisciano e sottoscritto da Nunzia Catalfo, Iunio Valerio Romano, Sergio Romagnoli e Barbara Guidolin, gettiamo le premesse per riconoscere la Naspi, fino a un massimo di 13 settimane, a questa platea di lavoratori, nei periodi in cui non lavorano, come indicato nel ddl Matrisciano, depositato al Senato.
In ultimo, ma non meno importante, siamo riusciti ad ottenere più risorse per il Fondo per la non autosufficienza, che è aumentato di 15 milioni di euro, grazie a un emendamento della nostra Barbara Guidolin, e per il Fondo dei lavoratori dello spettacolo, che nel 2023 potrà contare su 50 milioni di euro in più per l’indennità di discontinuità, grazie a un emendamento depositato da Nunzia Catalfo. E’ un segnale importante per questa platea di professionisti, particolarmente penalizzata dalla pandemia.