L’Italia non dimentica. Non dimentica i lasciti di una stagione di terrore che ha lasciato sul terreno servitori dello Stato e anche comuni cittadini che hanno pagato solo per aver fatto il loro dovere. L’Italia non dimentica e ha lavorato, purtroppo non sempre con la stessa costanza, affinché fosse fatta giustizia.
L’arresto dei sette terroristi latitanti in Francia è il frutto di un lavoro silenzioso che ha visto il MoVimento 5 Stelle con l’ex ministro Alfonso Bonafede in prima linea. Nell’estate del 2019, infatti, abbiamo fatto approvare in Parlamento una direttiva europea risalente al 1996, mai ratificata fino ad allora. Il concetto di fondo era uno: applicare la disciplina della prescrizione italiana nelle richieste di estradizione ad altri paesi.
Un passaggio volutamente sottotraccia, perché quella sarebbe stata la base per ricostruire il dossier dei terroristi latitanti in Francia. Molti di loro, dopo tanti anni, praticamente non potevano più essere perseguiti Oltralpe. Così è stato possibile ricostruire il fascicolo (risalente al 2002), poi trasmesso alle autorità francesi.
Oggi giunge il risultato tanto atteso, da tutto il Paese, dai familiari delle vittime degli anni di piombo.
Il nostro ringraziamento va alle forze dell’ordine italiane, alle autorità francesi, al ministero della Giustizia e alla ministra Cartabia e al Presidente Draghi: una bella dimostrazione di come certe cause non vedono soluzioni di continuità.