Il vitalizio ai condannati, anche per reati gravi. Lo hanno voluto la Lega di Salvini e Forza Italia, votando, di fatto, qualche giorno fa, per la restituzione dell’assegno a Roberto Formigoni, condannato per le mazzette nella Sanità lombarda. Ma adesso, dopo l’ex presidente della Regione Lombardia, l’elenco rischia di farsi lunghissimo.
Il vitalizio non sarà tolto nemmeno a Denis Verdini, condannato a 6 anni e mezzo in Cassazione per il crac del Credito cooperativo fiorentino. Per i pm, Verdini aveva usato quella banca come un bancomat personale. Nessun problema. All’ex senatore, secondo quanto ricostruisce Il Fatto quotidiano, sarebbe stato recapitato persino in carcere l’assegno da 5 mila euro.
Un pessimo segnale agli italiani, da parte delle forze politiche che hanno deciso in quel modo, cioè la Lega di Salvini e Forza Italia, con i loro rappresentanti nella Commissione contenziosa e poi nel Consiglio di garanzia del Senato.
Per questo motivo il Movimento cinque stelle si sta battendo con tutte le sue forze. E nei giorni scorsi ha, prima “costretto” le altre forze politiche a un dibattito pubblico al Senato, poi ha anche fatto approvare una mozione che impegna sempre il Senato a lavorare a una nuova delibera. Una nuova “legge interna” che impedisca ai condannati per reati gravi di ricevere il vitalizio.
Continueremo a lottare. Perché concedere un privilegio ai condannati, come vorrebbero quei partiti, è un messaggio disarmante, oggi più che mai, per i tanti cittadini onesti che lottano ogni giorno contro una crisi gravissima.