Senatori del MoVimento 5 Stelle, commissione Lavoro di palazzo Madama
ROMA, 22 FEB – Il Reddito di cittadinanza ha giocato un ruolo strategico in questi mesi durissimi: è stato un’ancora di salvezza per circa 1,2 milioni di nuclei familiari, molti dei quali con minori e disabili a carico; ha restituito dignità a 2,9 milioni di cittadini in condizione di povertà e a rischio emarginazione, ha permesso all’Italia di compiere un significativo passo in avanti nella lotta alle disuguaglianze e fatto da scudo al rischio di tensioni sociali. Tant’è che l’Unione europea lo eleva a parametro di riferimento per il via libera al Recovery plan italiano.
Già a maggio scorso la Commissione europea, nelle sue raccomandazioni annuali all’Italia, aveva certificato la validità del reddito di cittadinanza, invitando il governo Conte a rafforzarlo per mettere in sicurezza “i più vulnerabili” e oggi torna a ribadirlo nel regolamento istitutivo per l’attuazione del Recovery Fund, pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Il provvedimento impone agli Stati membri di attenersi al contenuto delle raccomandazioni inviate nella fase di elaborazione dei Piani nazionali da finanziare con le risorse del Next Generation Eu.
Questo significa che il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che l’Italia dovrà presentare entro aprile alla Commissione, dovrà prevedere, tra le altre cose, proprio il rafforzamento del Reddito di cittadinanza.
Oggi, l’Unione europea non solo conferma la validità del lavoro svolto dal ministro Catalfo in questi mesi, ma eleva l’ampliamento di strumenti di sostegno al reddito ‘per i più vulnerabili’ a parametro di riferimento, invitando il nuovo governo a proseguire nel cammino avviato fin qui dal MoVimento 5 Stelle: completare la riforma del Reddito di cittadinanza e rafforzare le politiche attive del lavoro.