Oggi è il 1° maggio, la Festa dei lavoratori.
Fin dalla nascita, il MoVimento 5 Stelle ha messo al centro della sua azione la tutela dei loro diritti. Una volta al Governo del Paese, lo abbiamo fatto con sempre maggiore incisività sia prima dello scoppio della pandemia sia durante, creando una rete di protezione sociale per non lasciare nessuno indietro.
Il decreto Dignità con cui abbiamo alzato un argine alla crescita esponenziale dei contratti precari, la norma sui rider che ha dato finalmente a questi lavoratori garanzie che prima non avevano, la riforma dei Centri per l’Impiego con l’assunzione di 11.600 nuovi operatori entro il 2021 per rilanciare il lavoro, i trattamenti di integrazione salariale con cui abbiamo aiutato concretamente milioni di lavoratori – dipendenti e autonomi – mitigando gli effetti economici del Covid-19, gli sgravi contributivi per l’assunzione di donne e giovani inseriti nell’ultima legge di Bilancio sono solo alcuni degli obiettivi raggiunti.
Senza dimenticare la cassa integrazione per i lavoratori autonomi (ISCRO), il Fondo Nuove Competenze che permette alle imprese di adeguare le capacità dei propri dipendenti ai cambiamenti in atto destinando parte dell’orario alla formazione, e il diritto alla disconnessione per chi lavora in modalità agile con figli in didattica a distanza.
Molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. Come il salario minimo orario, la cui istituzione è per noi imprescindibile in modo da mettere fine alla piaga del lavoro povero. E poi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che comprende il Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL) e il Piano Nazionale Nuove Competenze che abbiamo elaborato durante il Governo Conte II.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, recita l’articolo 1 della nostra Costituzione. Questa è e sarà sempre la nostra stella polare.